Morto Messiaen grande padre di Enrico Benedetto
Morto Messiaen, grande padre Parigi: addio al più autorevole compositore contemporaneo, aveva 83 anni Morto Messiaen, grande padre L'ultima opera completata appena qualche settimana fa Nel Settembre Musica 1982 ricevette i sigilli di Torino PARIGI. I fedeli della Trinité, la grande chiesa sulla rive droite, ancora lo ricordano improvvisare all'organo durante le funzioni domenicali. Olivier Messiaen non li commuoverà più, appassionandoli con le sue melodie religiose o profane. Il più grande compositore - con Debussy e Ravel - del '900 francese è morto lunedì, ottantatreenne, in un ospedale parigino dove affrontava la convalescenza post-operatoria. Non aveva figli. Lascia vedova la pianista Yvonne Loriot, che gli storici ricordano per aver mirabilmente eseguito «Il Catalogo degli Uccelli», 354 richiami messi sulla tastiera dall'ornitologo Messiaen. Tv e radio hanno reso ieri sera omaggio al musicista rivoluzionando i palinsesti. Se le esequie dovessero essere pubbliche, trascineranno una folla anonima di ammiratori. L'ultima opera, completata qualche settimana fa appena, era per la New York Philharmonic Orchestra: l'ascolteremo fra qualche mese. «Era il massimo esponente della sua generazione. Nella forza innovativa ritmica solo Stravinsky lo sopravanza» commenta l'allievo Pierre Boulez. Marcel Landowski: «Un grande professore, che aveva per credo la bontà». «Sono molto triste» commenta il ministro Lang, e ne rievoca «l'infaticabile curiosità per le culture extraeuropee». Da Xenakis a Stockhausen, tutta la sua «scuola» piange il maestro. Amava ripetere, citando l'infanzia savoiarda: «Non mi ritengo un francese cartesiano, piuttosto sono l'uomo della montagna, come Berlioz». E incompreso: «Parlo di fede a chi non l'ha, di uccelli a chi non li ama, di ritmi a chi non li capisce». Enrico Benedetto Nella foto grande compositore scomparso. Da sinistra Bussotti: «Penso al credente che suonava in chiesa»; Berio: «La musica del dopoguerra è legata a Messiaen»
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