La Thatcher «tradita» dai suoi, parola di spia di Mario Ciriello

La Thatcher «tradita» dai suoi, parola di spia Londra, nei diari dell'ambasciatore russo Lunkov i pessimi giudizi dei conservatori sul loro capo La Thatcher «tradita» dai suoi, parola di spia «Questa donna non durerà», dicevano nel 75 i notabili del partito B- LONDRA ASTA scorrere le pagine dei vecchi giornali per scoprire la precarietà, la I caducità di innumerevoli opinioni e previsioni politiche. Un giornalista del Guardian ha scovato negli archivi del Comitato centrale del partito comunista sovietico, a Mosca, il diario segreto di Nikolai Lunkov, ambasciatore russo a Londra durante gli Anni Settanta. Lunkov era dunque in questa capitale nel febbraio '75, quando Margaret Thatcher fu innalzata alla leadership del partito conservatore, allora all'opposizione: e, per oltre un anno, annotò i giudizi dei notabili tory sul loro nuovo capo. Orbene, sbagliarono tutti. Non uno udì l'inarrestabile ticchettio della «bomba Maggie». Il Guardian spiega che, oltre alle relazioni ufficiali, Lunkov inviava al Cremlino anche le osservazioni del suo diario, il che induce alla cautela. E' noto che i rappresentanti all'estero dei regimi autoritari evitano, o addolciscono, le informazioni amare e deludenti. Non basta. E' possibi¬ le altresì che Lunkov abbia frainteso alcune delle confidenze ricevute dai collaboratori di Maggie o le abbia interpretate erroneamente. Anche gli ambasciatori sbagliano, non sono sempre volpi astutissime. Non c'è dubbio però che all'inizio la lea¬ dership di Margaret Thatcher fu vista con disappunto, con inquietudine anzi, dalle alte gerarchie del partito. Gerarchie che si consolavano ripetendo «questa donna non durerà». Nel novembre '75, il caso fece sì che l'ambasciatore incontrasse a una cena al Savoy, qui a Londra, una «collezione» di leader tory, fra gli altri Anthony Barber, ex cancelliere dello Scacchiere, Norman St. John Stevas, ministro ombra della Pubblica Istruzione, e lord Barnetson, presidente della Reuter. «Tutti hanno criticato Margaret Thatcher», scrisse Lunkov, e riferì che, mentre l'ex premier ed ex leader Edward Heath voleva trasformare il Conservative party in un ((partito del popolo», la signora Thatcher voleva farne un ((tipico partito conservatore-aristocrati¬ co», quindi obsoleto. E' un'analisi che fa ridere, oggi. Salita al potere nel '79, Maggie fece l'opposto. Sua è la dottrina del popular capitalism inglese. Sempre al Savoy, quegli ottimati esortarono Lunkov a ((mantenere un dialogo» con Edward Heath. «Mi chiesero altresì di. non affrettarmi a stabilire una relazione diretta con la signora Thatcher e soprattutto a non invitarla nell'Unione Sovietica». Nel febbraio '76, Maggie celebra il primo anniversario al comando del partito e dell'opposizione tory. Ma il malessere cresce e, proprio in quei giorni, apprendiamo dal diario, gli avversari di Maggie, radunati dietro Heath, trovano un nuovo aderente, Reginald Maudling, ex cancelliere dello Scacchiere, ex ministro degli Interni e ora ministro ombra per gli Affari Esteri. Si giunge così a un convegno indetto dal gabinetto ombra per discutere una protesta sovietica contro gli attacchi della Thatcher. La riunione - registra Lunkov, in base a informazioni «confidenziali» di lord Barnetson - è «assai sgradevole» per la signora Thatcher. «L'accusano di aver fatto uno sconsiderato e inopportuno discorso di politica estera e di essersi spostata su posizioni di aperto antagonismo verso l'Unione Sovietica». In aprile, il numero due all'ambasciata russa ha un colloquio con Maudling. Il ministro degli Esteri ombra gli dice che «purtroppo» vi sono persone al vertice tory che non comprendono le realtà del mondo contemporaneo. E conclude: «I ' prego, non prenda sul serio le parole di alcuni dei nostri leaders». Il 28 aprile '76, ultima annotazione. Lunkov incontra, nella casa di Heath, vari ex ministri tory: descrive la conversazione come un «lamento» collettivo per le attività della signora. Tutti sostengono compiaciuti che il suo prestigio e la sua popolarità continuano a calare. Geoffrey Rippon, un ex ininistro, l'uomo che aveva negoziato l'ingresso di Londra nella Cee, afferma che il leader si sta rivelando privo di «energia e perseveranza». Edward Heath va oltre: e si proclama lieto di assistere al tramonto della luna di miele dell'avversata Maggie. E invece? Invece il 4 maggio '79 «quella donna» conduce il partito al potere, per un regno che ancora conti•nua. Mario Ciriello Confidenze credibili o esagerazioni del sovietico? Margaret Thatcher con Valentin Pavlov: «Non invitatela a Mosca», dicevano i lord

Luoghi citati: Londra, Mosca, Unione Sovietica