Londra, rivoluzione femminista in Parlamento di Paolo Patruno

Londra, rivoluzione femminista in Parlamento GRAN BRETAGNA Miss Boothroyd, ex ballerina del varietà, sconvolge la tradizione: non porterò mai la parrucca Londra, rivoluzione femminista in Parlamento Per la prima volta una donna guida la Camera dei Comuni LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Rivoluzione femminista al Parlamento britannico: per la prima volta nella storia dei Comuni ieri pomeriggio è stata eletta Speaker, una carica equivalente alla nostra Presidenza della Camera, una donna. E il senso di novità è accresciuto dal fatto che la prescelta, Betty Boothroyd, proviene dalle file dell'opposizione laborista. Ma la simpatica personalità di miss Boothroyd è tale da far saltare i tradizionali steccati tra i partiti, perché sul suo nome, forse in ricordo del suo passato di ballerina del varietà, si sono riversati anche i voti di decine di parlamentari conservatori che l'hanno preferita al candidato del loro partito, l'ex ministro per l'Ulster Peter Brooke. Non si deve, comunque, cogliere in questo risultato alcun significato politico particolare, nessun segnale di sconfitta per il pri¬ mo ministro Major, che è rimasto neutrale nella disputa. La scelta dello Speaker in Gran Bretagna non risponde infatti a particolari interessi del partito del governo, ma deve tutelare l'indipendenza del Parlamento dall'esecutivo. E in questo senso, la focosa signora laborista offre certo migliori garanzie di Brooke, appena uscito dalla cerchia governativa. Inoltre, i conservatori si sono dilaniati fino a poche ore dal voto in un'estenuante lotta fratricida. Perché la candidatura dell'ex ministro Brooke è stata insidiata da altri compagni di partito: l'ex sottosegretario al Tesoro Terence Higgins, l'ex ministro dei Trasporti Paul Channon e l'ex sottosegretario Sir Giles Shaw. Ma i contendenti si sono talmente indeboliti nelle schermaglie iniziali, che il partito governativo si è presentato diviso alla scelta. Il colpo decisivo l'ha poi inferto l'ex presidente del gruppo conservatore ai Comuni, John Bif- fen, il quale ha pubblicamente appoggiato nel dibattito in Parlamento l'elezione di Betty Boothroyd. La presentazione della candidatura della parlamentare laborista è stata approvata con 372 voti contro 238 e i sostenitori di Brooke hanno capito che era ormai inutile trascinare la sfida. Il più vecchio e glorioso Parlamento del mondo verrà così guidato da questa matrona sessantaduenne, che sfoggiava ieri un vestito rosso fiammante, la quale ha ricordato nel suo discorso con un filo di nostalgia la sua passata «agilità fìsica» con trasparente riferimento ai trascorsi di ballerina nel West End, quando diciassettenne faceva girare la testa agli avidi spettatori del «Tiller ballet», l'equivalente nell'immediato dopoguerra in Inghilterra del più celebrato balletto delle Blubelles parigine. Figlia di lavoratori tessili dello Yorkshire, Betty era scesa a Londra in cerca di fortuna. Ma esau¬ rita in pochi anni la carriera in palcoscenico, si era appassionata di politica diventando funzionarla del partito laborista, poi segretaria del ministro Barbara Castle e infine parlamentare dal '73. Da cinque anni era già uno dei «vice» dello Speaker appena andato in pensione, Sir Bernard Weatherill, che le ha insegnato come «domare» la ribollente aula dei Comuni affidandosi allo humour più che alle minacce. Simpatica ed estroversa, Betty Boothroyd conta già un mucchio di amici fra i parlamentari con i quali divide le lunghe serate ai Comuni sorseggiando, negli intervalli delle sedute, l'immancabile gin tonic. Ieri, interrogata a proposito dell'uniforme da Speaker, la signora Boothroyd non ha esitato a rifiutare la tradizione, affermando che non metterà mai la parrucca e che non rinuncerà alla gonna. Paolo Patruno

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