Undicenne muore giocando a calcio

Undicenne muore giocando a calcio Treviso, forse stroncato da un infarto Undicenne muore giocando a calcio TREVISO. «Su, Davide, alzati» lo incitavano i compagni di squadra. Ma il piccolo calciatore, caduto a terra dopo dieci minuti di corsa, non sentiva più nulla. E' morto ad 11 anni, inseguendo un pallone, la grande passione della sua vita. Inutili il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca tentati da un cardiologo presente al bordo del campo. Davide Bolgan se n'è andato in pochi secondi. Oggi l'autopsia chiarirà le cause di una morte inspiegabile: un infarto, un ictus cerebrale, la rottura di un aneurisma? Il certificato medico che il ragazzino aveva presentato alla società sportiva attestava una sana costituzione e l'esame cardiologico non aveva rivelato alcuna anomalia. Il dramma è avvenuto sul campo di calcio comunale di Preganziol, alle porte di Treviso, dove si stava giocando una partita della seconda giornata di ritorno del campionato provinciale pulcini. Davide vestiva la maglia del Silea B, la squadra ospite. Aveva giocato per 90 minuti in porta, ma nel «terzo tempo» - quello in cui si fanno partecipare anche i bambini rimasti in panchina - Davide aveva chiesto al suo allenatore Adolfo Deon di giocare a centrocampo. Dieci metri di corsa - ricorda sconvolto l'allenatore - poi è crollato a terra. Giocava a calcio da quattro anni e non aveva mai avuto problemi di salute». L'immagine di un bambino in buona salute è quella che emerge dalle strazianti parole del padre Enzo, ragioniere, e della madre Flora, caporeparto in una maglieria. <(A quell'età non sono rare le morti per aritmia, se si è trattato di una causa cardiaca - spiega il medico Dino Munarolo, consigliere regionale veneto della Federazione medico sportiva italiana - ma più spesso si tratta di un ictus cerebrale o la rottura di un aneurisma, che sfuggono ad un controllo medico e che colpiscono anche non atleti». Ieri gli atleti dell'unione sportiva di Silea hanno giocato con il lutto al braccio in un'atmosfera di silenzio irreale, davanti ad un pubblico che non aveva voglia di fare il tifo. [m. g. r.]

Persone citate: Adolfo Deon, Davide Bolgan

Luoghi citati: Preganziol, Silea, Treviso