Sinistra unita, Torino ancora laboratorio?

Sinistra unita, Torino ancora laboratorio? La minoranza del partito socialista e il pds faccia a faccia: «Superiamo le divisioni romane» Sinistra unita, Torino ancora laboratorio? «Lavoriamo insieme anche per scegliere il successore di Cossiga» «Sinistra dove vai?». Potrebbe sembrare una domanda retorica, ha osservato Bruno Babando, direttore di «Riforme e solidarietà», rivista di area socialista intorno alla quale è stato organizzato l'incontro tra psi e pds venerdì sera. «Ma nell'attuale confusione di lingue e di ruoli dare la risposta "vado a sinistra" non regge. Bisogna inventare strategie e contenuti per lavorare a sinistra. Insieme». Al teatro Juvarra, in attesa del confronto tra le segreterie dei due partiti (si svolgerà sabato prossimo), il segretario del pds Sergio Chiamparino, il deputato Massimo Salvadori e il senatore Gian Giacomo Migone hanno discusso per tre ore con l'onorevole Gabriele Salerno della direzione nazionale del psi, il consigliere regionale Tapparo e lo stesso Babando su «quest'ipotetica collaborazione», mentre i vertici romani del garofano e della quercia si dividono e litigano. Il responsabile psi per gli enti locali, Giusi La Ganga, dopo il voto, aveva detto che Torino potrebbe trasformarsi ancora una volta in «laboratorio», ridisegnando un rapporto serio a sinistra. La Ganga al dibattito del Juvarra non c'era: sabato si vedrà se, nonostante lo scontro tra Craxi e Occhetto, sarà ancora della stessa opinione. L'altra sera Salvadori ha ripreso l'argomento: «C'è un bisogno forte di dare significato alla sinistra, un bisogno che, per ora, non trova risposta». Per darla, se Roma è sorda, «bisogna partire dalla periferia». Ma in Comune, il psi collabora con la de - ha osservato Migone - «come può un partito di sinistra sopportare un assessore all'assistenza, il de Bracco, che sta smantellando quanto di buono hanno realizzato le giunte rosse?». D'accordo il socialista Tapparo, secondo il quale il «rapporto serio a sinistra» può incomincia¬ re nei posti di lavoro, ma anche j nelle sedi istituzionali, «senza capovolgere per ora le maggioranze esistenti». Il segretario del pds Chiamparino ha ammesso che il pei nel '78, dopo il congresso della svolta craxiana di Torino, non seppe «cogliere la proposta di alternativa alla de avanzata dal psi». «Adesso - ha aggiunto - è neces: sario recuperare, incominciando, per esempio, da pubblicazioni comuni, da un lavoro che ci porti all'alternativa». Confronto e incontro - a giudizio del socialista Salerno - potranno avvenire sulle «cose concrete»: a Torino sui temi sociali («Perché il psi nel '90 non ha voluto l'assessorato all'Assistenza?»), a Roma sull'elezione del Presidente della Repubblica. Sta di fatto che con le dimissioni di i Cossiga il conto alla rovescia si è ' iniziato prima del previsto, i Giuseppe Sangiorgio L'onorevole Gabriele Salerno della direzione nazionale del psi e il neodeputato Massimo Salvadori del pds

Luoghi citati: Roma, Salerno, Torino