Catastrofe evitata: niente sciopero del calcio, né telegolpe di Pippo Baudo e neppure un Mundialito-Fininvest di Curzio Maltese

Si gioca, la tivù è salva Catastrofe evitata: niente sciopero del calcio, né telegolpe di Pippo Baudo e neppure un Mundiàlito-Fininvest Si gioca, la tivù è salva CON.le belle giornate di Pasqua era tornata anche la minaccia di sciopero dei calciatori a riscaldarci il cuore col tepore dei ricordi. La prima volta fu nel maggio del '69. John, Paul, Ringo e George sono ancora insieme. Woodstock prepara una stagione di speranze giovanili. Il mondo segue col fiato sospeso il volo dell'Apollo, destinato a portare l'uomo sulla luna. Gianni Rivera porta i capelli all'umberta. I Giganti guidano Hit parade. Naturalmente, si giocò. Allora, come sempre in seguito ('75, '76, '77, '80, '81, '82, ecc). Tappe che hanno accompagnato le stagioni della nostra vita, il primo bacio, l'esame di maturità, il matrimonio, la nascita del primo figlio. Mentre l'avvocato Campana imbiancava, ma poco, restando un bell'uomo, e ripeteva battagliero al tg: «Stavolta non si scherza». Si gioca anche stavolta. Dopo il lungo tira e molla tra Campana e Matarrese, le questioni di soldi e di principi, e quel sublime finale da grande commedia all'italiana. Dove si svela che era tutto un inghippo, un bidone e si ride amaro come nell'ultima vignetta di Chiappoli, nell'ultima strofa della poesia de chi? Kipli? No, Matarrese. Uno che da anni «sdrammatizza» sul serio, altro che Gialappa's. Ma almeno ci saranno risparmiati i soddisfatti commenti dei moralisti sbullonati. Come Zibì Boniek: «Da noi in Polonia si scioperava per la fame, qui per guadagnare miliardi» aveva ammonito il già noto capo delle rivolte di Danzica. Mah. Lo «sciopero dei miliardari» è, in Italia, una delle rare catastrofi impossibili. Perfino da immaginare (Nostradamus non vi accenna neppure). Milioni d'italiani allo sbando, bande di ultras liberi di far danno nei centri cittadini, radioline mute, domeniche «stanche e senza fiato» (Jannacci). E gli idoli? Gambe incrociate, bla bla azzerato, tutti in gita a cantar come le mondi¬ ne («Sebben che siam calciatori/ paura non abbiamo...). Fine della trasmissione. 0 fine delle trasmissioni? Perché poi la questione cruciale sarebbe stata: che fare delle cento domeniche sportive se lo sciopero fosse passato? Che cosa ammannire ai 25 milioni di telespettatori calciofili? Certo, la Rai se la sarebbe cavata con SPORTINERIA L'affaire Campana-MatarreseNizzola continua. Ieri «Dribbling» ha cercato invano di avere al telefono, nella teletrasmissione diretta, il primo dei tre, dopo le novità del consiglio federale: squilli a vuoto. Non solo non si sa come suonerà la campana, ma neanche come suona, da Campana, il campanello. poco. Sarebbe bastato protrarre «Domenica In» fino alle tre di notte, realizzando così di fatto l'occupazione della Rai, antico sogno golpista rivisitato di recente da Pippo Baudo. Ma Berlusconi che ha già venduto gli spazi pubblicitari della «fascia sportiva»? Avrebbe organizzato all'incanto un Mundialito anti-sciopero con le sue molte squadre (Milan 1, 2, 3, 4), più i soliti vicedirettori di Panorama? La risposta, amico mio, soffia nel vento. Come cantava già Bob Dylan quando l'avvocato Campana era appena uno studente-calciatore. Non resta che sorbirsi anche questa domenica di chiacchiere allestite intorno a un campionato chiuso non già per «agitazione sindacale» ma per immobilità generale, dove tanti han cominciato da tempo uno sciopero selvaggio. Senza neppure dirlo. P. S. Per la prossima settimana l'Aie ha annunciato che riprenderà l'agitazione. Spuntata ormai per sempre l'arma dello sciopero tradizionale, l'avv. Campana potrebbe studiare nuove soluzioni, anche linguistiche. Un'idea è lo sciopero «a singhiozzo»: dieci minuti di gioco e cinque di pausa (molto caldeggiata da Berlusconi e Blatter, per via degli spot). Altra possibilità:' lo «sciopero a scacchiera». A turno, entrano in agitazione'e si bloccano i differenti reparti delle squadre: difesa, centrocampo, attacco. Si tratta di una formula a lungo sperimentata in tutte le sue affascinanti combinazioni dalla Juventus di Maifredi, stagione 90-91. Infine, lo «sciopero bianco». Si gioca ma tutte le partite finiscono zero a zero. Esiste in proposito un nobile precedente letterario (Eugenio Montale «Progetto di un racconto sul calcio», Corsero), alcune importanti teorizzazioni (cfr. Gianni Brera, Opera completa) e un'infinità di esempi pratici (vedi II Calcioscommesse, autori vari). Curzio Maltese

Luoghi citati: Campana, Danzica, Italia, Polonia