Veleno per topi, è l'ultima arma di Saddam
Veleno per topi, è l'ultima arma di Saddam IRAQ Il despota fìnge di liberare le vittime, che ha invece condannato a una morte lenta e atroce Veleno per topi, è l'ultima arma di Saddam In fin di vita a Londra due oppositori «giustiziati» con il tallio LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Saddam Hussein ha trovato un mezzo meno sanguinario anche se altrettanto cruento per liberarsi dei suoi oppositori: li avvelena lentamente con il micidiale tallio. E la prova vivente, anche se precaria per adesso, sono due malcapitati ex ufficiali del suo esercito divenuti dissidenti dopo la guerra del Golfo, che sono giunti ieri a Londra per farsi curare in un centro specializzato, nella speranza di riuscire a sfuggire a una morte lenta tra lancinanti sofferenze. Le due vittime della vendetta di Saddam sono Abdallah Abdelativ e Abdel Karim Al-Masdawi e vengono descritti dal movimento «Campaign for a free Iraq» come ex ufficiali molto vicini al dittatore di Baghdad che sono poi passati tra gli oppositori lo scorso anno. Secondo questa fonte, i due sarebbero stati avvelenati quattro settimane fa nella zona montagnosa a Nord di Baghdad. Non sono stati rivelati i particolari dell'avvelenamento, ma è notorio che il tallio viene diluito nel cibo o nelle bevande e agisce lentamente, attaccando i centri nervosi e causando paralisi e caduta di capelli. E i due oppositori di Saddam mostravano vistosamente i segni dell'avvelenamento quando sono arrivati a Londra, a bordo di un aereo francese che li aveva caricati a Damasco. Pallidi, debolissimi tanto da dover essere trasportati su sedie a rotelle, con vistose chiazze sul cuoio capelluto, Abdelativ e Al-Masdawi sono stati caricati su un'ambulanza e trasportati d'urgenza al Guy's Hospital dove sono stati ricoverati nel centro antiawelenamento diretto dal professor Glyn Volans. Come i due siano arrivati a Damasco dall'Iraq non è stato ri¬ velato. Gli attivisti della «Campagna per la liberazione dell'Iraq» hanno raccontato soltanto che di solito le autorità militari irachene somministrano il tallio, usato normalmente come veleno per i topi, ai prigionieri nel cibo o nelle bevande e poi li liberano. I malcapitati, ignari di essere stati avvelenati perché il tallio è inodore e insaporo, si rallegrano per lo scampato pericolo e tornano alle loro case. Salvo poi a deperire in maniera rapidissima e inarrestabile dopo tre o quattro settimane fino a morire tra atroci sofferenze. Questo metodo disumano ed efferato di disfarsi degli oppositori era già stato utilizzato da Saddam Hussein, secondo i dissidenti londinesi della «Campaign for a free Iraq», nel gennaio dell'88 in un campo di prigionia per guerriglieri kurdi. Più o meno nello stesso periodo, la vendetta di Saddam aveva raggiunto mortalmente anche a Londra un notorio oppositore del regime, l'uomo d'affari Abdullah Rahim Sharif Ali. Il malcapitato si era incontrato con tre connazionali, rimasti sconosciuti, in un ristorante di Londra, dove aveva mangiato senza accorgersene del cibo avvelenato con tallio dai suoi compagni di tavola. Era morto quindici giorni dopo, e le cause del decesso erano state scoperte soltanto grazie all'autopsia. «Senza un immediato trattamento specialistico anche questi due oppositori di Saddam sono destinati a una morte atroce» ha sostenuto un portavoce dei dissidenti iracheni basati a Londra. La capitale inglese è stata prescelta proprio perché in Gran Bretagna una casa farmaceutica ha sviluppato un potente antidoto del tallio, che era stato utilizzato precauzionalmente dai militari inviati a combattere contro le truppe di Saddam nel Golfo. [p. pat.l
Persone citate: Abdallah Abdelativ, Abdel Karim, Abdullah Rahim Sharif Ali, Saddam Hussein, Volans
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