Jet militare cade nel lago

Jet militare cade nel lago Momenti di terrore sul Garda, senza scampo i due piloti Jet militare cade nel lago L'Aermacchi era decollato da Villafranca per un volo di addestramento Scolaresca assiste all'incidente, sequestrate le foto scattate da un ragazzo BRESCIA. «Un sibilo, poi un tonfo. Uno sguardo rapido e solo il tempo di vedere gorgogliare l'acqua sulle lamiere...». Si è inabissato in questo modo, secondo il racconto di alcuni testimoni, ieri mattina, alle 10,15, l'Aermacchi Mb339, uno dei più diffusi aerei da addestramento proveniente dall'aeroporto militare di Villafranca, in volo sul lago di Garda. Non c'è stato scampo per i due ufficiali a bordo, il capitano pilota Enrico Mosca, 31 anni, di Sarnico (Bergamo) e il tenente Andrea Gastaldi, 26 anni, di Albenga (Savona). L'aereo è esploso dopo l'impatto con l'acqua e si è depositato sul fondo del lago, a una profondità di 25 metri. Sul posto sono arrivati per primi i sommozzatori dei Volontari del Garda di Lonato, che hanno recuperato dopo due ore il corpo, identificato in seguito per quello di Gastaldi. A tarda sera è stato raggiunto anche il corpo del capitano Mosca, rimasto agganciato al seggiolino dell'aereo. Testimoni eccezionali della tragedia sono alcuni studenti delle scuole superiori di Nola che si trovavano in gita scolastica sul lago di Garda, a bordo di un battello, poco dopo le 10, a qualche centinaio di metri dalla vasta insenatura lacustre tra Desenzano e Sirmione. «Un mio amico lo ha addirittura fotografato - dice concitato uno dei ragazzi - e le fotografie ora sono state ritirate da un capitano dei carabinieri. L'aereo proveniva da Nord, da Riva del Garda e si è avvicinato alla costa opposta; ha virato basso ed ha iniziato una serie di manovre pericolose, quasi delle piroette, avvicinandosi ancor di più al pelo dell'acqua. Poi, a un certo punto, un'ala dell'Aermacchi ha picchiato sulla superficie del lago e il velivolo si è impennato: un tonfo e l'inabissamento in pochi secondi». A duecento metri dalla costa sirmionese, lungo tutto il litorale occidentale della penisola gardesana, si sono assiepate centinaia di persone mentre dall'aeroporto multare di Villafranca giungevano elicotteri per i primi soccorsi. Nel giro di pochi minuti, dalle stazioni bresciane più vicine al luogo della disgrazia sono arrivatele pattuglie dei carabinieri, della polizia, i vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile del lago. A sera, si stava lavorando ancora per recuperare la salma del secondo pilota e riportare in superficie i resti del velivolo. Dalla scatola nera gli esperti potranno risalire alle cause dell'incidente. In questa zona ci sono aerei militari tutto il giorno, lo spazio è adatto al collaudo, da sempre, nella storia dell'Aeronautica italiana, ancora prima della nascita dell'aeroporto di Villafranca. In questo stesso spazio d'acqua il leggendario Francesco Agello, pilota di alta velocità, stabili il 23 ottobre 1934 il record mondiale degli idrovolanti con chilometri 709,209 orari. E purtroppo come ieri, nel triangolo tra la rocca di Manerba, Desenzano e Sirmione altri piloti hanno perso la vita in passato collaudando dei prototipi. Tonino Zana

Persone citate: Andrea Gastaldi, Enrico Mosca, Francesco Agello, Gastaldi, Mosca, Tonino Zana