L'auto al Salone per sorpassare la crisi di Gianni Bisio

L'auto al Salone per sorpassare la crisi L'auto al Salone per sorpassare la crisi Produttori, carrozzieri e designer uniti contro i giapponesi La rassegna, inaugurata ieri, subito presa d'assalto dalpubblico TORINO. Il 64° Salone internazionale dell'automobile, prima manifestazione ospitata nel nuovo complesso di Lingotto Fiere, progettato dall'architetto Renzo Piano, è stato aperto ieri e le quattro ruote per undici giorni saranno in vetrina con un contorno di manifestazioni dedicate sia all'industria che agli utenti. E' stata una duplice inaugurazione quella di ieri con due protagonisti, il contenitore - 60 mila metri quadri di spazio espositivo, primo nucleo funzionale di un disegno ben più grande che farà del Lingotto un centro polifunzionale a livello europeo - e il contenuto: la produzione mondiale dell'auto che quest'anno viene vista soprattutto sotto l'aspetto del rapporto con l'ambiente. Il pubblico ha subito mostra-; to di gradire la nuova scenogra-: fia del Salone ed il moltiplicarsi; delle iniziative. Oggi in un convegno si parlerà della donna e l'auto per sfatare alcuni luoghi comuni. Ma il Salone è anchei l'occasione per tastare il polso: del settore riunendo sotto un unico tetto fabbricanti, esperti' di marketing, carrozzieri. C'è; molta prudenza nelle analisi e lo sviluppo che si è voluto dare; alla rassegna indica che il mo-, mento è serio. «Il mercato dell'auto è ancora in difficoltà a causa soprattutto della competitività accesa: vinceranno e soprawiveranno quelle case che faranno della qualità e della fantasia le armi per sconfiggere la concorrenza», ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Cesare Romiti, nel corso della visita. Ma il Lingotto rinnovato è stato il grande comprimario dell'auto. «Con il Lingotto - ha detto il sindaco, Giovanna Incisa Cattaneo - la città recupera uno dei suoi simboli, uno dei luoghi del lavoro torinese, rendendolo nuovamente centro motore, in vesti rinnovate, dell'economia di Torino e del Pie¬ monte». Concetto ripreso dal presidente della Regione, Gian Paolo Brizio: «Torino e il Piemonte, che spesso nel passato hanno sofferto un complesso di emarginazione nel quadro nazionale per la periferica posizione geografica, per la precisione scambiata come pedanteria, per la pretesa uggiosità, si ripropongono come fulcro di un rapporto internazionale che investe il mondo economico e sociale alle soglie del Duemila». Nei discorsi d'apertura si è sentito l'impegno di presentare l'auto in modo nuovo, con bellezza di linea e funzionalità di forma strettamente legate. Ha detto Emilio Di Camillo, direttore generale dell'Anfia (fabbricanti auto): «Il primo suggestivo impatto del cliente con la vettura è di natura estetica, ma non appare sempre in tutta la sua portata lo sforzo teso ad approfondire il rapporto con il cliente, e sfugge rinnovazione organizzativa che pure coinvolge tutti gli aspetti del produrre e del vendere». Di Camillo ha anche auspicato che il «forum del design», una delle novità di questa 64* edizione, diventi una costante del Salone. E il pubblico sembra avergli dato ragione visto il successo che ancora riscuotono i carrozzieri italiani che in questo salone presentano ben otto diversi prototipi della nuova 500. Un'analisi in toni non negativi della situazione italiana è venuta da Walter Walcher, presidente dell'Unrae (importatori), che ha anche fatto appello alle autorità perché l'auto non venga penalizzata: «Siamo riusciti a creare l'auto sobria nel consumo - ha detto - l'auto intelligente, l'auto elettrica, l'auto riciclabile: ora è necessario convogliare tutte le energie per rendere l'auto anche "mobile", tenendo conto delle implicazioni di carattere sociale e delle disponibilità economiche». Il ministro Bodrato, nel suo intervento, ha accennato a segnali di ripresa dopo la stagnazione degli ultimi anni: «Questi segnali - ha specificato - riguardano soprattutto il settore dell'auto che è stato uno dei più pesantemente interessati dalla fase recessiva e che in ogni caso resta caratterizzato da un'alta tensione competitiva. I sintomi di ripresa non devono però dar vita a facili ottimismi, soprattutto non cancellano l'esigenza di comprendere a fondo le ragioni dei mutamenti strutturali delineati a livello mondiale». Rilevato che le imprese-simbolo della storia, industriale americana non riescono ancora a riprendersi dall'«invazione giapponese», Bodrato ha detto che la situazione europea non è così difficile: «In Europa, con la caduta dei muri tra Est e Ovest, si profila, anche se non in tempi brevi, le possibilità di un'espansione di mercato, unita all'opportunità di sfruttare condizioni favorevoli di posti di produzione». Gianni Bisio L'inaugurazione del Salone dell'auto al Lingotto A sinistra i primi visitatori

Persone citate: Bodrato, Cesare Romiti, Emilio Di Camillo, Gian Paolo Brizio, Giovanna Incisa Cattaneo, Renzo Piano, Walter Walcher

Luoghi citati: Europa, Piemonte, Torino