Alla ricerca del genio torinese di Angelo Dragone

Alla ricerca del genio torinese Da stasera esposizione di opere nella chiesa di San Filippo Neri e da domani in quattro gallerie del centro Alla ricerca del genio torinese «Progetto Dioce», l'arte tra sacro e profano Un singolare, suggestivo circuito espositivo che da questa sera coinvolgerà la Sacrestia della Chiesa di San Filippo Neri (via Maria Vittoria) e, da domani al 31 Maggio, quattro gallerie d'arte del centro - Alisso Design, via della Rocca 30; Martano, via Principe Amedeo 29; SimonGavina, via Cavour 16; La Bussola, via Po 9 - s'aprirà al pubblico all'insegna di un «Progetto Dioce». Il nome, suggerito da Giorgio Griffa, è tratto da un verso dei «Canti Pisani» di Ezra Pound: «To build the city of Dioce...» (Costruire la città di Dioce dalle terrazze color delle stelle). E' una specie di «costruttivo» richiamo alla cultura organizzata, concepita come riappropriazione e rivalutazione, «tra innovazione e tradizione», d'ogni «differenza» di ambiente, compresa l'identità torinese, «poi trasfigurata, complessificata e forse "tradita" - dicono gli organizzatori - in un quadro di riferimento non più locale, ma internazionale». In San Filippo «Dioce» rilancia l'Oratorio, mentre in catalogo, Sergio Quinzio, invitato a scrivere «per contrasto», spinge a prendere coscienza di ciò che è l'Arte e il Sacro/risalendo alla duplice concezione del mondo divisa tra Atene e Gerusalemme, anche se le due visioni possono apparirci «confusamente mescolate». Lo stesso Enzo Biffi Gentili, ideatore del progetto e curatore delle mostre come del catalogo, si direbbe sia riuscito a trasformare una ludica esigenza in un raffinato gesto culturale, vedendo come un'interazione il rapporto tra i 36 dipinti esposti, frutto di rigorose ricerche plastico-visive, e la sacralità degli ambienti. Il tutto mediato dall'allestimento di Toni Corderò. In San Filippo, auspice il ri¬ cordo di Galvano, le opere riunite sotto il titolo «Concentrazione» - dall'abbagliante «Golden Center» di Richard Pousette-Dart (che sembra riprendere il Sole di Pellizza), alla carta affumicata di Otto Piene - può sembrare un inno al sole, e alla forma del cerchio dichiarata «sovrana». Alla Martano, nell'ispirazione di Alberto Sartoris, si tesse 1'«Elogio del decoro», rivalutando la tradizione dell'architettura mediterranea, alla luce delle creazioni di Capogrossi e dell'Accardi come di Strazza, Griffa e Corderò, con Cagli, Lattanzi e Bartolini. La Bussola ha pensato a Carluccio, nel riproporre un «doppio» francoitaliano con una «Histoire du ciel», riscritta da Andrea Neri e Santo Tomaino, Richard Texier e Bogdan Korczowski. Quest'ultimo da SimonGavina, unica personale, dedica a Torino con «Amour à mort» un'intera, inquietante, rivisitazione della città. Ultima mostra all'Alisso Design, dedicata a Eugenio Battisti, «Cerimoniale» rivendica la bellezza, restituendo all'oggetto il fascino dell'aura. «Dioce» si direbbe oltre tutto un'idea che sta insegnando a far lavorare insieme, costruttivamente, pubblico e privato, laici e religiosi. Con San Filippo e il suo Oratorio, alla ricerca, tra sacro e profano, d'un genio del luogo. Angelo Dragone Nel «Progetto Dioce», opere di Richard Pousette-Dart, Otto Piene Strazza Griffa Corderò Cagli Lattanzi e Bartolini

Luoghi citati: Atene, Cagli, Gerusalemme, Martano, Torino