L'assicurazione auto rincara del 9,1%

L'assicurazione auto rincara del 9,1%POLITICA & POLIZZE Il Cip ha deciso: incremento basso in previsione di un'inflazione al 4,5% nel '92 (3% nel '95) L'assicurazione auto rincara del 9,1% Dal 1° maggio la polizza aumenta in media di 32 mila lire ROMA. L'assicurazione Re Auto aumenterà dal 1° maggio del 9,1%, una percentuale inferiore alle previsioni che indicavano il 10%. Lo ha stabilito ieri sera la giunta del Cip, il comitato interministeriale prezzi, guidata dal ministro Guido Bodrato, sulla base delle proposte della commissione ministeriale presieduta da Enrico Filippi, che nel pomeriggio aveva vagliato le richieste, molto diversificate, giunte dalla compagnie assicurative: in media, il 16-17%. Una nota del ministero ha chiarito che il Cip, dopo aver valutato le ipotesi della commissione Filippi, ha scelto l'aumento più contenuto, pari all'8,6% per il settore delle autovetture, che diventa il 9,1% se si comprendono le nuove coperture obbligatorie introdotte dalla nuova legge comunitaria. Le nuove tariffe resteranno in vigore fino al 30 aprile 1993. L'aumento - aggiunge il comu¬ nicato - tiene conto dell'andamento del costo medio dei sinistri (in forte crescita) e assume un tasso d'inflazione del 4,5% per il 1992 che scende al 3% per il 1993». Secondo il ministero, gli aumenti avranno un effetto molto contenuto sull'inflazione: lo 0,025% circa. In media, l'aumento corrisponderà ad un incremento delle tariffe di circa 32 mila lire. Per quanto riguarda le province e le potenze fiscali sono stati apportati aggiornamenti sulla base dei risultati di dati medi statistici più aggiornati. L'aumento, conclude il comunicato ministeriale «è stato determinato tenendo presente sia l'esigenza di non gravare sui bilanci delle famiglie, sia l'esigenza di non incrinare l'equilibrio economico-finanziario di un settore che attraversa una fase particolarmente delicata». L'Ania, l'associazione di categoria delle compagnie, ha cri- ticato duramente la decisione del Cipe «basata su valutazioni svincolate dall'effettiva realtà dei rischi e rispondente alle necessità di garantire l'equilibrio della gestione di questo ramo assicurativo». L'associazione chiama direttamente in causa la politica tariffaria seguita negli ultimi anni dal governo, colpevole di aver provocato «perdite elevate e fortemente crescenti» alle imprese nel settore. Gli ultimi dati forniti dall'Ania indicano uno stato di acuta sofferenza. Nel 1991 la Re Auto ha interessato oltre 27 milioni di assicurati e, nello stesso periodo, le compagnie hanno gestito all'incirca 4.300.000 sinistri. Dal punto di vista economico l'assicurazione auto obbligatoria ha rappresentato nel 1991 una raccolta premi di 13 mila miliardi contro gli 11.272 del 1990. All'aumento della raccolta premi si contrappone però un continuo peggioramento del risultato economico del ramo, che nel 1991 ha registrato un saldo tecnico passivo di 2 mila miliardi (1629 nel '90). La perdita del ramo, dopo i proventi ordinari e straordinari, ha toccato i 900 miliardi nel 1991 (829 l'anno prima). Contro un aumento troppo elevato delle tariffe si erano schierati i sindacati. Bruno Bruni, segretario confederale della Uil, aveva sollecitato il rispetto delle regole previste per i prezzi amministrati, [r. e. s.] Enrico Filippi presidente dell'omonima commissione ministeriale

Persone citate: Bruno Bruni, Enrico Filippi, Filippi, Guido Bodrato

Luoghi citati: Ania, Roma