Privatizzazioni senza data di Roberto Ippolito

Privatizzazioni senza data Privatizzazioni senza data «Salta» il Cipe, niente fondi al Sud Bai Cipi altra cassa integratone ROMA. Chi le ha viste? Le privatizzazioni si sono volatilizzate. Il governo di Giulio Andreotti ha sospeso le ricerche avviate per attuarle. «Visto che si tratta di decisioni che incidono fortemente sui conti della finanza pubblica, bisognerà attendere il nuovo governo» annuncia Paolo Cirino Pomicino, braccio destro di Andreotti e ministro de del Bilancio. E' una svolta. Finora il governo aveva dichiarato che sarebbe andato avanti comunque proprio perché le privatizzazioni devono alleggerire il disastroso deficit del bilancio dello Stato. Solo pochi giorni prima delle elezioni del 5 aprile Pomicino ha fatto approvare dal Comitato interministeriale per la programmazione economica la delibera per impostare la trasformazione in società per azioni di enti e aziende pubbliche. Questi devono presentare entro il 2 maggio le proposte per diventare spa e subito dopo il Cipe può dare l'okay all'operazione. Ma è ormai evidente che con il governo Andreotti il Cipe non si riunirà più. «Mi pare chiaro» conferma Pomicino. D'altra parte, spiega ora il ministro, «la ragione politica impone un rinvio». In effetti i ministri che stanno per lasciare, l'incarico non possono pregiudicare le decisioni che devono essere prese dal governo che vedrà la luce con il nuovo Parlamento. Ieri non si è tenuta, per mancanza del numero legale, una riunione del Cipe che avrebbe dovuto assegnare 2 mila miliardi per il Mezzogiorno. Anche in questo caso è stato giudicato più opportuno passare la mano. Si è svolta regolarmente solo una seduta del Cipi (il comitato che si occupa della politica industriale). E' stata ammessa la cassa integrazione a 62 aziende fra cui Olivetti, Magneti Marcili e Tubi Dannine per 6390 lavoratori; e sono state concesse agevolazioni pari a 30 miliardi a 22 imprese per l'innovazione tecnologica. La rinuncia di Pomicino a prendere subito decisioni per le privatizzazioni formalmente non intacca la scadenza del 2 maggio imposta agli enti per le loro proposte. Ma questa data perde significato e potrebbe perfino essere disattesa. In ogni caso continua a lavorare la commissione messa in piedi dalle Ferrovie per studiare la trasformazione in spa; oggi il comitato di presidenza dell'Ili esamina alcune soluzioni e per la prossima settimana sono attese le indicazioni dell'Eni. Di tutti questi progetti si parlerà più avanti. Secondo Pomicino i tempi si allungano di venti-venticinque giorni per attendere la nascita del governo. In teoria, afferma il segretario della programmazione Corrado Fiaccavento, «sarebbe possibile procedere all'istruttoria dei singoli casi per preparare il passaggio al Cipe». Il governo potrebbe andare avanti secondo Fiaccavento perché deve «dare applicazione ad una leg,ge». Ma la creazione delle spa ha già creato scompiglio ed è davvero impensabile che i ministri pronti a essere sostituiti possano concordare provvedimenti tanto discussi. Fra l'altro appare inevitabile anche lo slittamento del documento di programmazione economica, atteso per metà maggio. Si preoccuperà il futuro governo di tappare i buchi del bilancio. Roberto Ippolito Gli enti pubblici dovranno comunque presentarci piani per diventare spa Il ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino

Persone citate: Andreotti, Corrado Fiaccavento, Fiaccavento, Giulio Andreotti, Olivetti, Paolo Cirino Pomicino

Luoghi citati: Roma