Mercury eroe negativo

Mercury, eroe negativo La stampa inglese condanna la kermesse rock di Wìmbledon Mercury, eroe negativo C'è il rischio che l'Aids divenuto spettacolo finisca col perdere tutta la sua drammaticità LONDRA. Ricordiamo Freddie Mercury, ma non facciamone un eroe romantico. Con questa specie di richiamo all'ordine e alla moralità il quotidiano inglese «The Independent» si è occupato ieri della grande kermesse rock di Wimbledon. L'articolo è severo. Dice: è lodevole che un'iniziativa come questa raduni centinaia di star, raggiunga milioni di spettatori sia direttamente sia attraverso la tv, è confortante che rastrelli milioni di sterline per combattere un male terribile. Ma c'è il rischio che l'Aids, così spettacolarizzato, perda molta della sua drammaticità. E c'è una componente negativa in una manifestazione come questa: non è detto - avverte il giornale - che la figura di Freddie Mercury sia la più adatta a creare nei giovani un'adeguata consapevolezza della gravità del male. La vita e la morte di Freddie sono negativamente esemplari. Il cantante non faceva mistero della propria bisessualità, per cui «è lecito domandarsi quanti uomini e quante donna abbia inconsapevolmente contagiato»; viveva in una «selvaggia promiscuità» e le sue feste, in altri tempi, sarebbero state chiamate orge. Ecco perché, con tutto il rispetto per il cantante e per il suo valore artistico, l'«Independent» esorta a non mitizzarne la vita auto-distruttiva. Aggiunge: la persona che, più delle altre, si è avvicinata a questa verità è stata Elizabeth Taylor, che ha raccomandato ai giovani di usare un preservativo per ogni rapporto sessuale. «Usatelo ogni volta, per ogni tipo di sesso e ovunque voi siate. E se vi drogate, non toccate gli aghi delle siringhe». Consigli corretti, osserva il giornale, ma non particolarmente morali. «Pochi genitori sarebbero contenti di sapere che i loro figli vivono in questo modo. Ma è noto che i divi dello spettacolo condannano molto malvolentieri i comportamenti dei loro colleghi». Realismo, quindi: non ricordiamo Freddie Mercury come un eroe tragico stroncato da un destino crude - le. Piuttosto sarebbe più corretto dire: se vivete come lui, farete la sua stessa fine. L'attacco deH'«Independent» non è isolato. All'indomani del concerto le redazioni dei giornali sono state inondate di lettere nelle quali si diceva: da quando si fanno tutti questi concerti per l'Aids su tutti gli altri malanni è sceso il silenzio. Chi parla più delle malattie di cuore e di reni? Ieri l'«Evening Standard» ha pubblicato una lettera che diceva: «Essere ammoniti sui rischi della promiscuità da una galassia di popstar è un po' come se il Papa ti esortasse a non essere cattolico», [s. n.l Freddie Mercury

Persone citate: Elizabeth Taylor, Freddie Mercury

Luoghi citati: Londra