L'albatro Jonathan di Gabriele Romagnoli

L'albatro Jonathan Da ventidue anni aspetta una moglie L'albatro Jonathan ONATHAN Livingstone cerca moglie. Ma da 22 anni la sua ricerca non dà frutti. Il protagonista della vicenda che ha commosso e stupito gli ornitologi inglesi è in realtà un albatro, non un gabbiano come il protagonista del romanzo di Richard Bach, ma il suo sogno è più grandioso. Jonathan Livingstone cercava la libertà, voleva volare fuori dallo stormo, inventando un suo percorso nei cieli della vita. Mollymawk è il nome dato all'albatro dagli scienziati, ha pretese superiori, cerca un grande amore, di quelli che ti mandano oltre le nuvole e cancellano il mondo. Lui, il suo mondo l'ha già cambiato una volta, nel 1970, quando una tempesta sorprese il suo stormo in volo sull'Atlantico meridionale. Di fronte agli sconvolgimenti, il destino di ciascuno è figlio del proprio carattere: molti albatro, deboli, perirono nella bufera, altri fecero gruppo per salvarsi unendo le proprie forze e trovarono insieme riparo dalla furia dei venti. Mollymawk Livingstone combatté da solo, cercò una corrente che lo portasse in salvo e vi si aggrappò, lasciandosi trascinare verso un avvenire da solitario, straniero alla terra e al cielo. Il suo viaggio finì alle isole Shetland, dove venne avvistato con sorpresa da un gruppo di ornitologi. Nessun albatro era mai arrivato in precedenza nella zona, distante ottomila miglia dalla più vicina colonia di quella specie. Lì il giovane Mollymawk, all'epoca appena adulto, ha ricostruito la sua esistenza, trovando asilo presso un gruppo di jabiru americani, uccelli che vivono nella riserva naturale di Hermaness. Non si è mai integrato. Confermando la sua natura di spirito libero si è costruito un nido ai margini della «tribù» degli jabiru. Vola con loro, ma poi torna nel suo rifugio abbarbicato sulla scogliera, si accovaccia e fissa l'orizzon¬ te. E' da lì che una sera di primavera ha sentito salire, insieme con l'oscurità, una nostalgia indefinita. Quando ha capito di cosa si trattava si è librato in volo ed è partito alla ricerca di una compagna. Gli ornitologi hanno atteso che il «migratore per amore» tornasse e mettesse su famiglia. Invano. Primavera dopo primavera, dal 1970 ad oggi, hanno seguito ventidue partenze e altrettanti ritorni solitari. L'ultimo, tre giorni fa. Mollymawk, partito alla fine di marzo, è tornato alla sua casa da single sulla scogliera, ha ripiegato le grandi ali nere e si è rimesso a fissare quel punto lontano dove il cielo nasconde l'oggetto dei suoi desideri. «Il suo è un celibato forzato che ci rattrista - ha spiegato al quotidiano inglese Daily Telegraph l'ornitologo Peter Ellis -. Mollymawk è in piena salute e dimostra di avere l'istinto della famiglia: ha delimitato il territorio intorno al suo nido e tiene lontani gli altri volatili, chiunque abbia osato avvicinarsi è stato sospinto oltre la scogliera. Le ultime delusioni lo hanno molto sconfortato, ormai passa la maggior parte del tempo immobile e si allontana soltanto un paio di volte la settimana per procurarsi il cibo. Vorrei non fosse così, ma credo resterà scapolo per sempre: la distanza da percorrere per trovare un albatro femmina per lui è come crescesse ad ogni primavera». Chissà se anche lui come Jonathan Livingstone sente che «il suo maggior dolore non è la solitudine, ma che gli altri si rifiutino di credere e aspirare alla gloria del volo» e se di se stesso pensa «io casa non ne ho, né ho una patria, né uno stormo, sono un reietto». Chissà se è consapevole del privilegio che gli è toccato: aver avuto per tutta la vita un sogno da inseguire, che l'ha spinto oltre le tempeste e le distanze. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Jonathan Livingstone, Jonathan Onathan Livingstone, Livingstone, Peter Ellis, Richard Bach