Manette a Biancaneve

Manette a Biancaneve Milano, maxi-sequestro della Finanza di home-video pirati Manette a Biancaneve Blitz scattato dopo la denuncia della Walt Disney Gli accusati: i diritti su quelle opere sono scaduti MILANO. L'operazione è scattata come sempre all'alba. A finire per prima nella rete tesa dalla Finanza è stata Biancaneve, l'obiettivo principale. Subito dopo i noti pregiudicati Pinocchio, Bambi e Dumbo. Nel mirino della pretura milanese anche Topolino, travestito da apprendista stregone. Tutti gli arrestati si sono appellati alla convenzione di Ginevra. Fantacronaca rigorosamente vera di un sequestro eccellente. Il più grande sequestro disposto dalla magistratura da quando esistono gli home video. Tra Origgio, provincia di Varese, Novate Milanese e Milano, ovvero le sedi societarie della potente «organizzazione facente capo alla nota famiglia Martinenghi», gli agenti della polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno raccolto materiale da riempire un magazzino e i sogni di quattro generazioni. I masters dei più famosi film originali di Walt Disney, da «Biancaneve e i sette nani» (1937) fino a Fantasia (1942); 22.067 videoccassette; tremila videoriproduttori; 11.609 bollini Siae; 43.000 copertine; una cabina di regia completa. Insomma, un quarto di tutto il materiale clandestino sequestrato nell'intero 1991. Ma appena un rivolo nell'oceano del clandestino made in Italy. Almeno secondo la Walt Disney Company (Durban, California, Usa), da anni impegnata in una feroce battaglia legale con i nostrani riproduttori non autorizzati che ogni anno si ritagliano una fetta crescente di un mercato in. espansione. Nel '91 il settore ha fattura* to 400 miliardi e la Disney ne ha incassati oltre 100. Ma altri 40 miliardi vanno a ingrassare le molte sigle pirata. Veri boss del ramo la «nota famiglia Martinenghi», che attraverso la Target srl di Milano e la Broadcasting («colosso europeo nella duplicazione di film») controlla secondo la Fi- nanza un volume d'affari di oltre 20 miliardi l'anno. La gran parte procurati proprio dalla clandestina tratta delle Biancaneve. La potente famiglia, originaria dell'Elba, si compone in realtà di due elementi, pur molto agguerriti. Stefano Martinenghi, figlio, regista in proprio e direttore di riviste di fumetti («I fantastici 3»). Italo Martinenghi, padre, avvocato non che dirigente della Lega in Toscana, esempio tipico dell'imprenditoria leghista. Il quale di fronte al sequestro si fa una risata e s'appella alla convenzione di Ginevra: «Dopo 50 anni l'opera è di tutti e i film in questione sono stati prodotti e lanciati tutti tra il '32 e il '41. Lo sancisce il diritto internazionale in materia, al quale l'Italia s'è adeguata con la legge 399 del 20/6/78 e ribadito dalla sentenza della cassazione del 12/7/91, Ma alla Walt Disney replicano che si tratta di reato, «I diritti appartengono ancora a noi. Biancaneve è stato rieditato nel '72». Controreplica di Martinenghi: «Han solo rifatto il doppiaggio. Non vale. Ma è la solita storia di Roma ladreria...». Ma che cosa c'entra, scusi? «Massi, perché poi quelli evadono pure i diritti del fisco, che noi paghiamo regolarmente. E la Finanza sta dalla loro parte ci sequestra i prodotti». Una querelle sulla quale potrebbe dire oggi una parola definitiva il tribunale della libertà di Milano, al quale Martinenghi è immediatamente ricorso. E che vedrà scendere in campo presto altri nomi, visto che in edicola sono appena uscite le riproduzioni di Bambi e Dumbo della ditta Panini di Roma. Trascinata in questa contorta fiaba politico-industriale con intrecci di spionaggio e sfumature leghiste, la nota orfanella di Walt Disney e i suoi sette piccoli complici hanno comunque già ottenuto la libertà provvisoria. La versione «apocrifa» di Biancaneve campeggia ancora in molte edicole, al prezzo di 30 mila lire, diecimila meno della versione doc made in Disneyland. Curzio Maltese m da i» 2); la ole; . to eoin alt aelia utni ta in. a* In alto l'elefantino Dumbo. Di fianco Topolino Martin proviste sequestrs'appellaGinevra:ra è di tune sono sti tutti trcisce il in materiad39toca o la denuncia della Walt Disney tti su quelle opere sono scaduti to 400 miliardi e la Disney ne ha incassati oltre 100. Ma altri noi. Biancatato nel '72Martinenghil doppiaggla solita storia...». Ma scusi? «Masli evadono In alto l'elefantino Dumbo. Di fianco Topolino proprio sul caso Biancaneve». Documentarissimo.