Concorso truccato all'Usl Arrestato l'assessore dc di Fabio Albanese
Concorso truccato all'Usl Arrestato l'assessore dc Catania, assieme ad altre 7 persone Concorso truccato all'Usl Arrestato l'assessore dc Prometteva il posto in cambio di voti Si è dimesso dall'incarico regionale CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Posti di lavoro contro voti. Posti prestigiosi, assistenti amministrativi nelle Unità sanitarie locali, contro voti «pesanti», per far eleggere all'assemblea regionale siciliana Raffaele Lombardo, 41 anni, de, medico e assessore regionale agli Enti locali con 98 mila preferenze. Per lui, e per altre sette persone, i magistrati della Procura di Catania hanno ipotizzato il reato di abuso d'ufficio e interesse privato; ieri mattina ne hanno ordinato l'arresto. Lombardo si è presentato al sostituto procuratore Nicolò Marino solo nel pomeriggio: «Parlerò all'uscita da quell'ufficio - aveva detto ai giornalisti - per dirvi che sono estraneo a questa vicenda». Dalla stanza del magistrato, invece, Lombardo è uscito fra due agenti della finanza che lo hanno accompagnato in caserma. In quel momento, mentre per fax Lombardo faceva arrivare le sue dimissioni da assessore regionale, il presidente della Regione Vincenzo Leanza assumeva ad interim l'assessorato. «Una vicenda ancora in pieno sviluppo» sottolineano alla Procura. Nell'operazione sono coinvolti a vario titolo medici, professionisti e lo stesso fratello dell'assessore Lombardo, Angelo, impiegato in una Usi del Catanese. Ieri mattina, le manette sono scattate ai polsi di un funzionario dell'assessorato regionale alla Sanità, Simone Cuccia di 47 anni; di un ricercatore della facoltà di giurisprudenza dell'università di Catania, Antonino Vitale di 44 anni, e di alcuni impiegati di Usi di Catania e Messina: Mario Del Piano, di 56 anni, Gaetano Messina di 40 e Carmelo Squillaci di 66. In serata la Guardia di Finanza era ancora alla ricerca di altre due persone, Giuseppe Baiamone, 53 anni, anche lui funzionario di Usi e nell'entourage di un deputato nazionale repubblicano, e Giuseppe Salmeri, primario di medicina a Biancavula. Secondo l'indagine, partita lo scorso anno da alcune denunce anonime, gli arrestati avrebbero «pilotato» un concorso per cinque posti di assistente amministrativo nella Usi 35 di Catania, la più grande della Sicilia, più volte al centro di inchieste giudiziarie. Bandito nel lontano 1986, tre anni dopo il concorso fu «allargato» a 60 posti. E in quello stesso anno venne nominata la commissione esaminatrice: presidente Simone Cuccia, membri le altre persone arrestate, escluso Lombardo. Un concorso dall'iter lungo e difficile. Un ricorso al Tar, presentato da un candidato, ne aveva provocato pure la sospensione. Ma quella denuncia fu poi ritirata; al candidato era stata bruciata la porta di casa. Si arriva al giugno dello scorso anno, e agli orali. Ma la graduatoria non è stata mai pubblicata. Nell'ottobre scorso il concorso viene annullato, con il benestare dell'intero comitato di gestione e un solo voto contrario. Secondo l'inchiesta, ai candidati «segnalati» per vincere il concorso, era stato detto di scrivere una parola di due lettere all'inizio del secondo e dell'ottavo rigo del loro componimento, per renderlo riconoscibile. Era l'agosto dell'89, le istruzioni sarebbero state consegnate ai candidati nella segreteria politica dell'onorevole Raffaele Lombardo. Fabio Albanese
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