SALTATE TUTTE LE REGOLE di Marcello Sorgi

SALTATE TUTTE LE REGOLE SALTATE TUTTE LE REGOLE PER la prima volta nella storia della Repubblica, oggi, le Camere si aprono senza un accordo per eleggere i propri presidenti. Non era mai successo, e I'XI legislatura non poteva cominciare peggio. Nei diciassette giorni trascorsi dal voto del 5 e 6 aprile s'è tentato di tutto per trovare due candidature da sottoporre a deputati e senatori. Si è cominciato, forse per presentimento, con l'idea prudente di confermare i presidenti lotti e Spadolini, e lasciar decantare la polvere sollevata dal terremoto elettorale: il «piano Findus», era stato soprannominato, per surgelare tutto in attesa di tempi più tranquilli. Poi si è passati a un nuovo obiettivo, tanto ambizioso quanto sproporzionato: definire d'un colpo l'assetto complessivo delle quattro più importanti cariche dello Stato, la presidenza della Repubblica, la presidenza del Consiglio oltre a quelle di Camera e Senato. Per realizzare un piano così complesso, e se possibile per accelerarlo, Cossiga non ha esitato a ventilare le sue dimissioni. Poi ha aggiunto che il suo successore, eletto non si sa come, non si sa da chi, avrebbe sciolto un'altra volta il Parlamento, convocato nuove elezioni e finalmente sbloccato la situazione. A questo punto sono partite due manovre: una, nella de, per costringere Forlani, dimissionario e battuto dalla fine del quadripartito, a restare al suo posto per gestire la linea di apertura al pds, esattamente opposta a quella su cui aveva impegnato il suo nome. L'altra, a sinistra, dopo i lampi e i tuoni di campagna elettorale fra psi e pds, per far sedere uno di fronte all'altro Craxi e Occhetto. Marcello Sorgi CONTINUA A PAG. 3 SESTA COLONNA

Persone citate: Cossiga, Craxi, Forlani, Occhetto, Spadolini