Brando: odio Colombo bloccale quel film

Brando: odio Colombo, bloccate quel film All'attore erano stati promessi sei miliardi per dieci giorni di lavorazione, ora farà causa Brando: odio Colombo, bloccate quel film «Cancellate il mio nome, il regista trasforma un malvagio in eroe» LOS ANGELES. Marion Brando ha sempre dichiarato di avere a cuore la causa degli indiani d'America. La sua decisione, nel 1973, di rifiutare la premiazione per «Il padrino» e di inviare al suo posto Sacheen Piccola Piuma resta uno dei momenti più memorabili della storia degli Oscar. Ora, sempre nel nome della dignità dei popoli indigeni, Brando ha chiesto che il suo nome venga rimosso dai titoli del film «Cristoforo Colombo: La Scoperta». «Cristoforo Colombo», ha dichiarato l'attore, «è stato responsabile della prima ondata di distruzione genocida delle popolazioni native del Nord America e volevo essere sicuro che la storia dell'interazione tra Colombo e gli abitanti indigeni fosse accuratamente rappresentata». Ma contrariamente agli accordi, i due produttori Alexander e Ilya Salkind avrebbero invece optato per un'immagine di Colombo «insipida, blanda è falsa». Brando, così, ha deciso di dissociare il suo nome dalla produzione. L'immagine popolare di Colombo verrà probabilmente definita da due film in competizione imo con l'altro. Il primo, quello che Brando ha messo sotto accusa, si basa su una sceneggiatura scritta da Mario Puzo e racconta il primo viaggio del navigatore genovese e il suo ritorno trionfale in Spagna. Protagonista è un attore di teatro, George Corraface, e il pezzo forte doveva essere appunto la presenza di Marion Brando nella parte del crudele inquisitore spagnolo Tomas De Torquemada. Il secondo film si chiamerà «1492» e a dirigerlo è stato Ridley Scott (quello di «Thelma & Louise»). Il protagonista, qui, è Gerard Depardieu che offrirà un Colombo più complesso, il ritratto di un sognatore che ha conosciuto la gloria della conquista, ma anche 1 umiliazione del ritorno in Spagna in cate¬ ne e l'amarezza di una vita finita in solitudine. Le due produzioni hanno già avuto la loro dose di difficoltà e colpì di scena. Prima che Brando decidesse di «dissociarsi», c'è stato il tradimento di un regista (Scott), l'abbandono all'ultimo momento di due star (Timothy Dalton e Sean Connery), l'accusa reciproca di avere copiato delle scene e l'inevitabile strascico di cause legali. I produttori di «Colombo: La Scoperta» hanno dovuto affrontare anche una rivolta delle comparse indiane, lamentatesi perché pagate meno dei bianchi. A un certo punto hanno anche minacciato uno sciopero, che Brando si è dichiarato pronto ad appoggiare. Il suo compenso, tanto, era già al sicuro, depositato in anticipo prima ancora di girare la prima scena. Quanto? Cinque milioni di dollari per dieci giorni di lavoro. Lorenzo Sona

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