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Il boia non si ferma: oggi esecuzione in Texas Critiche alla Corte suprema che accelera le sentenze, ma la maggioranza degli americani è d'accordo Il boia non si ferma: oggi esecuzione in Texas E martedì un altro detenuto sarà giustiziato a San Quintino NEW YORK. Alla camera a gas dell'altro ieri in California, potrebbe rispondere un'iniezione letale in Texas oggi. Billy Wayne White, 34 anni, condannato nel 1976 per avere ucciso una negoziante di Houston, ha esaurito tutta la trafila dei rinvii e stamane si trasformerà nel quinto giustiziato del '92 in Texas. Inoltre martedì, ancora nella camera a gas di San Quintino, è previsto che entri un altro condannato. Il timore che il «cedimento» della California provocasse esecuzioni a catena sembra avverarsi, e coloro che si battono per l'abolizione della pena di morte negli Usa guardano con orrore ai circa tremila condannati che si trovano in attesa nei bracci della morte. L'idea che quegli affollati luoghi vadano «ripuliti» e che le lunghe attese e i grotteschi giochi dei rinvii e delle sospensioni siano una perdita di tempo e di pubblico denaro è molto diffusa fra gli americani. Tempo fa la convinzione comune trovò un interprete autorevole nel presidente della Corte Suprema, William Rehnquist, ed è proprio a quella sua uscita che si riferisce il «New York Times». Il quotidiano accusa infatti la Corte Suprema di aver agito con troppa fretta nel decidere l'esecuzione di Harris. Ma se si è aperto il dibattito sulla camera a gas, la maggioranza degli americani continua ad essere favorevole alla pena di morte. In sostanza, le possibilità che l'esecuzione di Harris porti a un ripensamento sull'esistenza stessa della pena di morte in questo Paese appaiono decisamente scarse, nonostante l'Aclu, l'associazione per i diritti costituzionali, abbia già annunciato di proseguire la sua battaglia, trovando un alleato nell'Ordine degli avvocati, il cui presidente proprio ieri ha esortato gli aderenti a fornire alcune ore di lavoro volontario nell'attività per l'abolizione della pena capitale. Franco Pantarelli A PAGINA 5