Prg, 1300 richieste di modifica

Prg, 1300 richieste di modifica Scaduto il termine per presentare osservazioni sul nuovo piano urbanistico Prg, 1300 richieste di modifica Scrivono privati, enti, associazioni La Coldiretti: aree verdi da tutelare Le «osservazioni» dei cittadini sono accatastate negli uffici dell'assessorato all'urbanistica, in via Alfieri 33. Sono circa milletrecento i fascicoli inviati da singoli torinesi, professionisti, associazioni, enti. Racchiudono proposte di modifiche al preliminare di piano regolatore: idee nuove, richieste di modifiche per opere d'interesse pubblico, molte domande di cambi di destinazioni d'uso per immobili di proprietà privata. E' scaduto sabato il termine per presentare le osservazioni, «ma proporrò alla giunta - dice l'assessore Andrea Galasso, sollecitato anche da gruppi consiliari - di tener conto di tutte le domande arrivate in Comune». E cioè .anche di quelle che stanno arrivando via posta, di altre consegnate in questi giorni. Protocollate le domande, partirà l'istruttoria. La legge regionale 56 prevede che le controdeduzioni siano portate all'approvazione del Consiglio comunale entro 180 giorni. Il piano regolatore, infine, approderà in Regione: altri 180 giorni per esaminarlo. Per la primavera '93, dunque, il nuovo piano regolatore sarà in vigore. Milletrecento domande nel '92 contro le 900 avanzate per il preliminare dell'80, proposto dall'allora assessore Radicioni, e poi abortito. L'architetto Gazzaniga, dell'ufficio del piano, afferma che molti cittadini hanno voluto conoscere di persona i progetti: «Sono state circa duemila le visite in via Avellino, dove erano esposti i disegni». Il dottor tfAnna, caporipartizione dell'urbanistica, sfoglia alcune richieste: un condomino di via San Tommano 24 ricorre contro il vincolo storico sull'edificio, così un altro proprietario per via Santa Teresa 18-20. Motivo: se gli stabili hanno valore architettonico è più difficile procedere a interventi edilizi. Una società di trasporti chiede che il fabbricato di corso Orbassano 368 sia considerato in una zona produttiva. In strada del Drosso 101 (destinato a parco) si vorrebbe che rimanesse un distributore di carburante. Le osservazioni di gruppi, di associazioni, enti sono meno numerose, ma senz'altro più «pesanti». Le questioni d'attualità trovano riscontro in altrettanti dossier già registrati. La Satti, a firma del presidente Pasquale Pappacoda, chiede che il nuovo piano regolatore accolga il progetto per il proseguimento sotterraneo della ferrovia Torino-Ceres dalla stazione Dora a Porta Nuova. La Provincia esige maggior attenzione per la periferia, propone nuovi collegamenti viari, ad esempio una tangenziale est, quasi interamente in galleria, parallela all'asse dei corsi Moncalieri-Casale. Durissima la posizione della Federazione provinciale della Coldiretti, in rappresentanza di 250 aziende ortofrutticole e floriviastiche: «Il preliminare di prg prevede la totale scomparsa delle aree agricole». Il timore è che la poca campagna rimasta sul territorio comunale sia sacrificata in favore di parchi e di edilizia a ovest (irerso Rivoli) e a sud-est (chierese). «Non siamo stati consultati - dicono i coltivatori diretti -, e il piano è in contrasto con la legge 56 che tutela il patrimonio agricolo». Galasso replica: «Non solo è un bene tutelato ma addirittura esaltato. L'articolo 3 del preliminare prevede il mantenimento del parco agricolo nel verde. Si danno anche possibilità di ristrutturazioni edilizie armonizzate con le realtà agricole». La preoccupazione della Coldiretti è dovuta a un nuovo meccanismo che consentirebbe l'esproprio di metri quadrati di verde privato in cambio della possibilità di edificare un certo numero di metri in altre zone di proprietà comunale: «Solo se c'è la volontà del diretto interessato precisa Galasso -. E' un principio teorico che potrà essere attuato in particolari aree degradate, lungo le sponde dei fiumi. No, l'agricoltura non si tocca, né in collina, né in periferia». Ma la Coldiretti vuole garanzie scritte e le chiederà a tutti i partiti. Insisterà anche per il mantenimento del mercato dei fiori in via Perugie: «A Orbassano non andremo». La registrazione delle osservazioni prosegue. Riserverà altri conflitti. Luciano Borghesa n La Satti ha presentato il progetto per il tunnel da stazione Dora a Porta Nuova Mercato dei fiori: gli operatori chiedono di restare in via Perugia

Persone citate: Andrea Galasso, Galasso, Gazzaniga, Luciano Borghesa, Pasquale Pappacoda, Radicioni

Luoghi citati: Moncalieri, Torino