Bambina venduta, 4 alla sbarra

Bambina venduta, 4 alla sbarra Chiesto il rinvio a giudizio per la madre albanese, il convivente e i falsi genitori Bambina venduta, 4 alla sbarra La profuga aveva ceduto la piccola dietro minacce Accusa uguale per tutti: alterazione di stato civile Valentina Mimani, 28 anni, la donna albanese che, per paura di perdere il posto di lavoro, aveva accettato di cedere la bambina avuta da Calogero Renna, padrone del ristorante «Les Routiers» a Borgone di Susa, ad una coppia di amici del Renna, dovrà comparire davanti al gip con l'accusa di alterazione di stato civile. Con la stessa imputazione saranno processati Calogero Renna, 45 anni, e la coppia di Caltanissetta, Calogero Liborio Cravotta, 57 anni, e la moglie Giovanna Spena, 48 anni. Il pubblico ministero Alberto Perduca ha firmato ieri la richiesta di citazione a giudizio per i quattro. Renna è l'unico ancora detenuto, il gip Simonetta Rossotti ha respinto l'istanza di libertà fatta dai difensori Gabri e Scalenghe, che intendono fare ricorso al tribunale della libertà. Maria Pia, la bambina partorita all'ospedale di Rivoli e dichiarata all'anagrafe figlia naturale di Calogero Cravotta e Valentina, è stata affidata ad una comunità, in atte¬ sa di una decisione del Tribunale per i minorenni. Valentina Mimani, profuga albanese, diplomata in agronomia, separata, senza figli, era sbarcata a Brindisi il 7 marzo del '91 ed era stata destinata a Susa. Cercava lavoro e Calogero Renna le offrì un posto di cameriera nel suo locale. Ma, assieme al lavoro, dovette accettare le sue attenzioni. Ha raccontato agli inquirenti la donna: «Avevo il permesso di soggiorno, ma sapevo che senza mezzi di sostentamento avrei potuto essere espulsa. Cercai di sottrarmi a quella situazione. Incontrai Simon, un camionista jugoslavo che andava in Francia e scappai con lui. In cambio dell'ospitalità che mi offrì presso una famiglia jugoslava a Grenoble ebbi rapporti anche con lui». In maggio Valentina Mimani si rese conto di essere incinta: «Calogero Renna mi rintracciò e mi fece sapere che il posto per me c'era sempre. Così tornai a Borgone di Susa. Non ero sicura se il padre fosse lui o Simon. Calogero mi disse di abortire, ma poi cambiò idea e per la prima volta mi parlò di una coppia di amici di Caltanisetta che si sarebbero presi cura della bambina». In agosto Calogero Renna portò Valentina a Sommatino (Caltanissetta) a conoscere i futuri «genitori» del bambino che doveva nascere: «Poco prima di Natale, i coniugi Cravotta telefonarono per sapere come procedeva la gravidanza. Se fosse nata una bambina avrei dovuto chiamarla Maria Pia, altrimen¬ ti Gian Luigi. Mi ribellai: "Non posso neanche dare il nome a mio figlio?". "Cosa ti interessa il nome se poi vivrà con loro?", mi rispose Calogero». Quando nacque la bambina, Valentina mantenne i patti: dichiarò che Maria Pia era figlia naturale di Calogero Cravotta. I coniugi si precipitarono a prendere la bambina e la portarono in aereo in Sicilia. Le chiacchere di paese fecero venire a galla la verità su quella bambina piovuta letteralmente dal cielo in casa Cravotta. Calogero Renna, di Borgone (sotto) e Calogero Cravotta

Luoghi citati: Borgone, Borgone Di Susa, Brindisi, Caltanissetta, Francia, Sicilia, Sommatino, Susa