E' la Cinquecento l'oro del Lingotto di Michele Fenu

E' la Cinquecento l'oro del Lingotto Nel Salone che si apre domani riflettori puntati sull'ultima nata di casa Fiat E' la Cinquecento l'oro del Lingotto La rassegna in una struttura completamente rinnovata Duecento espositori di dodici Paesi, ma poche le novità TORINO. Un contenitore completamente rinnovato, un'attenzione particolare al design e allo stile italiano - concept care ed esercitazioni ricche di spunti e idee sul tema della nuova Fiat Cinquecento -, una sottolineatura dei temi dell'ambiente, qualche piccola novità di prodotto, come il coupé Maserati Ghibli: così il Salone dell'auto di Torino, che aprirà domani i battenti al Lingotto Fiere, vuol vincere la sua scommessa e dimostrare la propria vitalità. «E' un salone bellissimo e attrarrà numerosissimi visitatori» commenta Giovanni Agnelli, che ieri con Cesare Romiti si è recato al Lingotto. Duecento gli espositori di 12 Paesi, 44 le Case presenti, sedici i carrozzieri. Manca, per ragioni varie, qualche costruttore, ma quelli che ci sono e che nel Salone hanno creduto sono soddisfatti. Walther Walcher, presidente dell'Unrae, l'associazione che rappresenta le marche estere, dice: «Rispetto al passato, il cambiamento è incredibile. Il Lingotto è diventato un centro espositivo di taglio europeo». E' un po' l'opinione di tutti, anche se qualche neo c'è ancora (i pavimenti non ricoperti di moquette o una sala per conferenze troppo angusta) e se Torino sembra poco partecipe dello sforzo compiuto per migHorare il suo Salone. Bent Schlesinger, numero uno dell'Autogerma, la società che importa i modelli Volkswagen e Audi, afferma: «Avrei voluto vedere una città in festa, imbandierata. E invece... Ma siamo contenti di essere qui: per rispetto alla tradizione e allo stesso mercato italiano dell'auto». Nello stesso modo la pensa Sergio Mia, responsabile della Gm Italia: «Mi pare che sia stato compiuto un passo avanti significativo». Altri segnali positivi in questa scommessa del Salone si colgono nella scelta della Chrysler di presentare al Lingotto la nuova società che importerà i suoi prodotti in Italia sotto la regia di Luigi Koelliker e nella presenza di una valanga di giapponesi. Sono venuti in omaggio a quella che è una caratteristica della rassegna, lo stile italiano. E sullo stile, come si diceva, il Salone punta molto, accoppiando la tradizione all'innovazione. «Abbiamo voluto dare un taglio nuovo all'esposizione - spiega Bruno Schembari, responsabile dell'ente organizzatore -. Non solo una passerella di vetture, ma un centro di idee e di creatività. Pensare ai carrozzieri, riportarli al top dell'attenzione è stato naturale». «E noi - aggiunge Giorgio Giugiaro, presidente dei carrozzieri italiani - abbiamo cercato di rispondere per il ruolo che l'Italia e Torino hanno sempre avuto nel campo del design». Ecco allora, nel cuore del Salone, il Forum del Design, una stimolante parata di prototipi che sposano contenuti tecnologici e ricerca estetica. Si va dall'Ethos di Pininfarina, una concept calla cui forma di spider biposto cela un modernissimo motore tre cilindri due tempi e la cui struttura è interamente riciclabile, al Blitz elettrico di Bertone, dalla Biga - una intelligente vettura da città - e dalla Columbus monovolume di Giugiaro alle sportive di Zagato e dell'Opac. Tremila metri quadri di superficie, otto carrozzieri, undici prototipi di vario genere, molti finalizzati alla difesa dell'ambiente. E, in questo contesto, uno sguardo al passato, con i concreti esempi dell'attività dei nostri stilisti e designere nel coreo degli anni. E, poi, le Cinquecento. Una vetrina nella vetrina, una rassegna allegra e divertente, con spunti che potrebbero essere ripresi per tanti modelli e non solo per la city car della Fiat, reginetta del Salone. Sono schierate con i loro vivaci colori e le loro forme talora lontanissime da quelle del modello di base; troviamo taxi, spider, cabriolet, pick up, monovolume. Bertone, Boncschi, Coggiola, Idea Institute, Ita! Design, Maggiora, Pininfarina, Zagato hanno dato libero sfogo alla loro creatività. Molte, particolare importante, non sono solo ricerche di forma o suggerimenti di impiego stradale, ma rappresentano studi di fattibilità. Si tratta, cioè, di veicoli in regola con le norme e progettati in base a calcoli economici e industriali. Un segno dell'evoluzione dei carrozzieri e dei centri di design, sempre più vicini alle esigenze delle grandi Case. Le quali Case espongono al Lingotto prototipi già visti in al¬ tre rassegne ma nuovi per il pubblico italiano (Opel Twin, Volkswagen Chico, Bmw El, Audi Avus ad esempio) e i loro prodotti in un confronto che, ancora una volta, testimonia la vivacità di una sfida tecnica e commerciale resa più acuta dalle difficoltà in cui si dibattono molti mercati. L'Italia, invece, «tira»: forse per questo chi è al Lingotto ha l'aria allegra. Michele Fenu Fra le iniziative il forum del design Molti i prototipi di auto ecologiche Nella foto grande la Cinquecento, ultima nata in casa Fiat; nelle altre immagini due prototipi dello stesso modello esposti al Salone

Luoghi citati: Italia, Torino