Un cassonetto per i bambini rifiutati
Un cassonetto per i bambini rifiutati Iniziativa delle suore domenicane a Casale, madre Teresa di Calcutta all'inaugurazione Un cassonetto per i bambini rifiutati Chi non vuole il neonato potrà depositarlo nel contenitore «Meglio che vederli morire nelle discariche di immondizie» CASALE MONFERRATO. «Se non volete il bimbo non buttatelo nei rifiuti, lasciatelo in questo cassonetto»: l'iniziativa parte da Casale e se ne fa portavoce Giuseppe Garrone, presidente della locale sezione del Movimento per la vita. Garrone sostiene: «I neonati che scompaiono sono molti di più di quelli che vengono trovati abbandonati. Ciò significa che la maggior parte finisce triturata con l'immondizia». E per porre un freno allo «sconvolgente malcostume di gettare i bimbi indesiderati nei cassonetti dei rifiuti», ecco l'idea del «cassonetto per la vita». Una versione in chiave moderna dell'usanza medievale della «ruota degli esposti». Il «cassonetto per la vita» sarà sistemato sulla facciata dell'istituto delle suore domenicane e verrà costruito in modo da garantire l'assoluto anonimato: il neonato potrà essere adagiato dentro il «cassonetto», protetto verso l'esterno da due sportelli. Quindi si potrà suonare un campanello e allontanarsi prima che le suore intervengano per prendersi cura del piccolo. Spiega Garrone: «Il nostro gesto mira, principalmente, a scuotere l'opinione pubblica. Per questo all'inaugurazione del "cassonetto per la vita", che si terrà il 23 maggio, abbiamo invitato anche Madre Teresa di Calcutta. E' lei, tra l'altro, la presidente mondiale del Movimento per la vita. A lei chiederemo di seguire l'esempio di Casale, realizzando altri "cassonetti per la vita" nelle sue numerose case di accoglienza sparse in tutto il mondo». L'idea, che era in cantiere da anni, può essere realizzata ora grazie alla disponibilità delle domenicane che garantiscono una presenza costante, «poiché non si può sapere in quale momento un neonato viene abbandonato». Naturalmente, appena le religiose accoglieranno un bambino, si metteranno in contatto con i volontari del Movimento per la vita e dell'associazione operativa ad esso collegata (il Centro di aiuto alla vita), che interverran¬ no tempestivamente per l'assistenza sanitaria e le successive pratiche burocratiche. L'iniziativa, condivisa in linea di principio, non ha mancato di sollevare perplessità sul modo di proporla. La Curia casalese preferisce non fare commenti. Garrone ha annunciato che all'inaugurazione del «cassonetto per la vita» sarà invitato anche il cardinale di Bologna, Giacomo Biffi. All'ufficio stampa della Curia bolognese, in assenza del prelato, preferiscono non rilasciare commenti. «Non abbiamo ancora avuto occasione di approfondire il problema - spiega suor Miriam Castelli, portavoce della Curia -. Preferiamo che sia il cardinale personalmente, forse nei prossimi giorni, a prendere una posizione in merito». Perplessità e stupore vengono espressi da padre Giordano Muraro, del «Punto familia» di Torino, un centro che si occupa di pastorale familiare: «L'iniziativa mi lascia allibito. E' un monumento all'inciviltà della società, che si vede costretta a ricorrere a questo sistema squalificante». Continua il religioso: «Certamente l'iniziativa parte da persone generose che, come alternativa estrema ad una vita perduta tra l'immondizia, propongono questa opportunità. Non è escluso, tuttavia, che un "cassonetto per la vita" possa arrivare addirittura a indebolire la volontà di chi è indeciso se tenere o no il neonato. L'idea di poter usufruire con facilità di una simile struttura potrebbe facilitare la decisione all'abbandono del bambino. La legge 194 prevede sostegni per chi è in difficoltà ad allevare il nascituro». Cauto anche il giudizio della dottoressa Monica Tarchi, magistrato del Tribunale per i minori di Torino: «L'iniziativa potrebbe rappresentare una soluzione positiva, se inserita in un programma più articolato e generale che preveda anche aiuti alle famiglie e sostegno alle madri, soprattutto giovanissime, che si trovano ad avere un figlio in situazioni delicate». Il magistrato, tuttavia, esprime qualche dubbio: «Temo che l'iniziativa possa sovrapporsi ad altre soluzioni già esistenti, che rappresentano comunque forme di protezione nei confronti delle madri che non vogliono tenere il figlio. Tenuto conto, poi, che l'abbandono avviene, di solito, in una situazione psicologica diffìcile, spesso impulsiva, non so se in quel momento particolare venga in mente che esiste il "cassonetto" per abbandonare il bambino. L'aiuto deve essere promosso prima, in stretto collegamento con le strutture sociali». Silvana Mossa no La Chiesa si divide «Non è accettabile fare monumenti all'inciviltà» Perplessi anche i magistrati: «Idea inutile, non protegge le ragazze madri» Madre Teresa di Calcutta, invitata a Casate per il 23 maggio
Persone citate: Garrone, Giacomo Biffi, Giordano Muraro, Giuseppe Garrone, Madre Teresa, Miriam Castelli, Monica Tarchi
Luoghi citati: Bologna, Calcutta, Casale, Casale Monferrato, Torino
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