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Per Vargas Llosa un'espulsione di regime PERÙ' Dopo le critiche al golpe bianco di Fujimori. Giura a Lima il contro-presidente San Roman Per Vargas Llosa un'espulsione di regime L'Associazione scrittori lo caccia perché «anti-patriottico» LIMA. Mentre arriva in Perù la missione dell'Organizzazione degli Stati americani per promuovere il dialogo fra il presidente golpista Fujimori e l'opposizione democratica, l'Organizzazione degli scrittori peruviani - con un tipico gesto da regime - ha espulso Mario Vargas Llosa «per il suo atteggiamento antipatriottico». Il maggior scrittore peruviano vivente, che nel 1990 si candidò alla presidenza contro Alberto Fujimori, si trova all'estero ed è stato fra i primi e più severi critici del golpe bianco del cinque aprile. Deluso dalla politica, aveva abbandonato il Perù dopo la sconfitta elettorale. «Siamo dispiaciuti per l'espulsione di Vargas Llosa - ha dichiarato all'agenzia stampa Andina il presidente dell'Associazione nazionale degli scrittori e artisti, Reynaldo Cervantes - ma le sue ultime dichiarazioni, con la richiesta di un blocco economico, ci hanno obbligato a questa dolorosa e drastica sanzione». Una decisione politica dunque, che non cancella certo il posto che si è conquistato Vargas Llosa nella letteratura mondiale con «La città e i cani» (1962), «Conversazione nella cattedrale» (1971), «Pantaleon e le visitatrici» (1973), «La storia di Matya» (1985) e i suoi saggi su Gabriel Garcia Marquez (1971) e Gustave Flaubert (1975). L'espulsione dello scrittore è coincisa con il giuramento dell'ex vice presidente Maximo San Roman, nominato «presidente costituzionale» dal vecchio Parlamento in opposizione a Fujimori. Il giuramento è avvenuto nella sede dell'Ordine degli avvocati di Lima, alla presenza di numerosi parlamentari ed esponenti di partiti politici, mentre attorno all'edificio stazionavano ingenti forze militari. [AdnKronos-Ansa] 1 Vargas Uosa: espulso dall'Associazione scrittori per aver condannato il golpe