Doppia agonia nella camera a gas
Doppia agonia nella camera a gas Trafila accelerata al secondo ingresso, un testimone: sembrava temessero nuovi intoppi Doppia agonia nella camera a gas Esecuzione interrotta, ma dopo 2 ore si ricomincia NEW YORK NOSTRO SERVIZIO E alla fine la roulette, che fino a quel momento aveva continuato a girare come impazzita, si è fermata sul nero: Robert Alton Harris è stato giustiziato. E' entrato nella camera a gas del carcere di San Quintino, in California, poco dopo le 6 di San Francisco e qualche minuti dopo ne è uscito cadavere. Quattro ore prima, la stessa trafila si era risolta in modo completamente opposto. E' la prima sentenza di morte che viene eseguita in California dal 1967, e nonostante tutto il gran discutere degli ultimi giorni su quanto e se il sistema della camera a gas fosse da considerare «insolito e crudele», il destino di quest'uomo ha finito per compiersi nel modo, appunto, più crudele: attraverso un continuo balletto fra speranza e scoramento. Harris era stato condannato a morte nel 1979 per avere ucciso due ragazzi di sedici anni. Da allora la battaglia dei suoi avvocati per salvarlo dalla camera a gas è andata avanti, forte della complicata trafila prevista prima che una condanna diventi davvero esecutiva ma soprattutto forte del fatto che la California era riluttante ad entrare nel novero degli Stati americani che, dopo la sentenza della Corte Suprema del 1976 con la quale la legittimità della pena di morte era stata nuovamente riconosciuta, hanno ripreso a uccidere. Quella riluttanza era finita giovedì scorso, quando il governatore Pete Wilson si era rifiutato di concedere ad Harris la commutazione della pena. Ma la battaglia per salvarlo dalla morte era continuata. Da un lato i suoi avvocati si erano battuti per la revisione del processo, sostenendo che Denny Harris, fratello di Robert e suo complice, adesso era disposto a dichiarare di avere avuto un ruolo Ben diverso nell'assassinio dei due ragazzi; dall'altro l'Acni, l'associazione che vigila sul rispetto dei dettati costituzionali, sosteneva che la sentenza doveva essere sospesa in attesa di sapere dalla Corte Suprema se l'uso della camera a gas deve o no essere considerato «insolito e crudele» e quindi abolito perché contrario alla Costituzione. La prima battaglia era stata perduta, la seconda è continuata fino all'ultimo momento. Un primo successo, l'argomento della sospensione sostenuto dall'Aclu lo aveva ottenuto sabato, quando un giudice federale aveva stabilito che sì, la sentenza doveva essere sospesa in attesa del parere della Corte Suprema. Ma era stato di breve durata. Nella mattinata di domenica un'altra istanza giudiziaria, la commissione d'appello formata da tre giudici, aveva rovesciato il concetto, sostenendo con due voti contro uno che finché il parere della Corte Suprema non viene pronunciato non c'è nulla che impedisca l'uso della camera a gas. L'Aclu non aveva rinunciato, rivolgendo i suoi sfor- zi in due direzioni: quella di sollecitare il parere di altri giudici d'appello e quella di chiederne uno direttamente alla Corte Suprema, a Washington. Un parere favorevole alla sospensione è arrivato ieri mattina, proprio quando Robert era già entrato nella camera a gas e buona parte del rituale previsto era stato compiuto: lo avevano già legato alla sedia, la porta era già stata chiusa, i testimoni avevano già preso posto nella stanza attigua, per assistere alla scena, come vuole la legge, attraverso una parete di vetro. Ormai più nulla sembrava fermare il meccanismo che di lì a poco avrebbe fatto di Harris il cento- sessantottesimo giustiziato da quando la sentenza del 1976 è stata pronunciata, ma l'arrivo del parere di un giudice favorevole alla sospensione aveva indotto i carcerieri a sospendere tutto. Sembrava fatta. Le polemiche già si avviavano a focalizzarsi sulla crudeltà di un meccanismo che può metterti davanti alla morte e sottrarti all'ultimo momento come la tristemente famosa tortura della «falsa esecuzione», quando ecco che da Washington arriva il parere della Corte Suprema che rovescia di nuovo la situazione. Con sette voti contro due, i massimi sacerdoti della Costituzione, gli interpreti inappellabili di ciò che essa dice e non dice, annunciavano che il loro parere sul carattere «insolito e crudele» della camera a gas lo avrebbero fatto conoscere quanto prima; ma nel frattempo non c'era nessuna ragione costituzionale che imponesse la sospensione del suo uso. Così Robert Alton Harris è tornato nella camera a gas, e il rituale previsto si è svolto più rapidamente della prima volta. Questa è stata almeno l'impressione di uno dei giornalisti chiamati a far parte dei testimoni, secondo il quale sembrava che le autorità carcerarie, a quel punto, volessero sbrigarsi nel timore di un nuovo intoppo. E Robert Alton Harris ha cessato di vivere. I suoi parenti, presenti a San Quintino, non hanno mostrato di capire molto la battaglia dell'Acuì contro la camera a gas.* Per loro, sostenevano, il modo era indifferente. Ciò che premeva era che Robert avesse finalmente un po' di pace. L'ha avuta? Coloro che hanno assistito hanno fornito racconti contrastanti. Secondo alcuni era sereno e lo è rimasto fino all'ultimo momento. Altri dicono di averlo visto in preda a un principio di convulsioni. Uno si è detto sicuro del fatto che deve avere sofferto molto, visto che a un certo punto era cianotico. Degli Stati americani la California è certamente un leader: è il più ricco, il più popoloso, quello che ancora viene visto come una sorta di terra promessa. Il timore degli oppositori della pena di morte è che il suo ingresso fra gli Stati che uccidono possa dare l'avvio a una sorta di «corsa alle esecuzioni». I condannati in attesa, in tutti gli Stati Uniti, sono circa tremila. Franco Pantarelli I giudici d'appello ordinano la sospensione con Robert Harris già legato alla sedia Breve gioia dei parenti, poi la Corte Suprema col suo verdetto fa sfumare ogni illusione Ressa davanti al carcere di San Quintino Gruppi di attivisti per i diritti civili e sostenitori della pena di morte inalberano cartelli prò e contro Harris IFOTOAP] mi
Persone citate: Denny Harris, Franco Pantarelli, Harris Ifotoap, Pete Wilson, Quintino Gruppi, Ressa, Robert Alton Harris, Robert Harris
Luoghi citati: California, New York, San Francisco, San Quintino, Stati Uniti, Washington
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