Swatch contro il Magnifico di 1. Sol.

Swatch contro il MagnificoFirenze, la mostra sull'orologio sfida quella di Lorenzo Swath contro il Magnifico In esposizione un mito moderno, 850 modelli realizzati dal 1983 a oggi Presentato anche un esemplare ecologico, omaggio al summit perT'dmbiente FBAENZE.A neanche un anno dalla sua prima mostra storica a Venezia, l'orologino di plastica swatch nelle sue diverse collezioni, ormai saldamente arroccato fra i massimi oggetti del desiderio, fa un salto di qualità. Comincia da Firenze, da Palazzo Strozzi, il gran tour della nuova mostra storica, che appena inaugurata si potrà visitare fino al 16 maggio, quando si sposterà all'Expo di Siviglia, poi in luglio a Londra e infine a Parigi. Come il padre dello swatch, Nicolas Hayek, che ne spiega il successo con la combinazione qualità-prezzo e messaggio provocatorio, anche gli organizzatori della mostra sembrano ormai avvezzi alla sfida. Si dicono sicuri che gli 850 swatch, non quindi tutti i tipi nati in dieci anni, ma certo quelli che hanno dominato nel gusto e stanno dominando il mercato del collezionismo, avranno più pubblico delle mostre per i 500 anni dalla morte di Lorenzo il Magnifico. Neanche a farlo apposta il 7 aprile scorso, per le cronache esattamente alle ore 8,40, è usci¬ to dalle linee di montaggio della fabbrica a Biel, il centomilionesimo swatch. Coloratissimo, si chiama «Frische Fische». Ad ogni buon conto due eventi sostanziano la mostra fiorentina: il primo riguarda l'ecologia con la presentazione di uno Speciale automatico, battezzato «Time to Move» e prodotto a sostegno delle iniziative per realizzare il prossimo giugno a Rio de Janeiro l'Earth Summit a difesa del nostro pianeta. Il secondo è l'insieme delle opere donate da nove grandi designer per finanziare alcune borse di studio di Industriai Design a giovani talenti italiani. Mario Bellini, Andrea Branzi, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, fra gli altri, hanno dato una loro interpretazione del tema «acqua». Gli affetti da swatch-mania, febbre più intensa in Italia che altrove, sanno che fra i modelli swatch introvabili figurano appunto quelli in cui rivivono opere di artisti. Inutile cercare alla mostra il Kiki Picasso (1985), ma il ripasso dell'evoluzione-rivoluzione degli swatch dal 1983 a oggi è assicurato. Ai loro inizi gli orologini di plastica hanno colori caramella, nell'84 ecco gli swatch neri: il «Non essere troppo in ritardo», distribuito solo in America, vale oggi 10 milioni. E l'anno dopo il famoso «Jelly Fish», che avrà la sua versione per donna l'anno dopo, quando tuttavia sono molto desiderabili i modelli «Mezzaluna» e «Morgan». Raro, dell'anno 1986, il «Ruffled Feathers». Nell'87 il cinturino colorato e bucherellato dei «Bandos Diver» «Grande Eclisse» e «White Out» dello stesso anno. Il 1988 è l'anno del colore in esplosione. Intanto nella collezione Rinascimento, gigli appaiono sul quadrante (Lucrctia Medici's), la mano di Lorenzo il Magnifico nel cinturino. «Blow your Time away» si chiama l'orologio dove per leggere l'ora si deve soffiare sulle piume che nascondono il quadrante: ma neanche i ricchi ricami alla Versailles possono competere (1990) con i richiami storici e letterari dei modelli Teodora, Tristano e Isotta. [1. sol.]

Luoghi citati: America, Firenze, Italia, Londra, Parigi, Rio De Janeiro, Siviglia, Venezia