Dall'assalto al treno Glasgow-Londra agli spot in televisione

Antifurto garantito, dal re dei rapinatoriAntifurto garantito,dal re dei rapinatori Dall'assalto al treno Glasgow-Londra agli spot in televisione RIO DE JANEIRO NOSTRO SERVIZIO Lo spot dura meno di un minuto. Sprofondato in poltrona davanti ad una piscina e con un bicchiere in mano, un pacato signore dai capelli bianchi fa le lodi di un impianto antifurto. E conclude: «Potete installare il sistema di sicurezza Sos. Tanto, io sono già ricco». Parola di Ronald Biggs, uno dei quattordici famosi «uomini d'oro» che l'8 agosto 1963 assaltarono il treno postale Glasgow-Londra portandosi via l'equivalente di 30 milioni di dollari, la più grande rapina mai realizzata al mondo. Lo spot è stato trasmesso nei giorni scorsi dalle principali reti televisive brasiliane. José Carlos Longo, il regista, è felicissimo del risultato: «Chi meglio di Biggs può parlare di impianti di sicurezza? E poi - aggiunge - lui non è più un delinquente, ormai è un personaggio». E' vero, e Ronnie - come lo chiamano gli amici - lo sa tanto bene che da molti anni ha montato una fiorente attività commerciale basata sui suoi ricordi. Nella sua grande casa a Santa Teresa, l'antico e affascinante quartiere che domina il centro di Rio de Janeiro, il vecchio rapinatore ha ripetuto mille volte la sua storia a giornalisti e turisti arrivati da tutto il mondo. Una maglietta col suo autografo (ed il suo simbolo: un treno, naturalmente) costa 10 dollari, un'intervista con foto dai 500 in su. Per una cena col divo il prezzo è 100 dollari, 150 se è compreso anche uno show di samba. «Ma si può mangiare e bere a volontà», mi spiega sorridendo. «Oggi è questo il mio lavo¬ ro - dice Biggs - parlo con la gente e mi faccio pagare. Ci sono agenzie turistiche che inseriscono la visita alla mia casa nei loro programmi, perché non dovrei guadagnarci su?». A cercare Ronnie sono soprattutto turisti inglesi e, chissà perché, tedeschi. Ogni tanto, gli ospiti sono più famosi, spesso musicisti, come Sting o il gruppo rock Simply Red. Uno strano e vecchio legame, quello con la musica rock. Nel 1979, Biggs scrisse le parole per una delle ultime canzoni dei Sex Pistols, la distruttiva band inglese che inventò la musica punk. «Punk Prayer», si chiamava la canzone, e parodiava l'inno britannico «God Save the Queen»: «Perché Dio deve salvare solo la regina?», diceva il testo. Alcuni «peccatucci» il giovane Ronnie cominciò a farli presto, nel povero quartiere dell'East End londinese dove era nato. Piccoli furti e alcune rapine, alternati al lavoro, legale ma malpagato, di carpentiere. Poi, il grande colpo che cambiò la sua vita. «Fu tutto organizzato alla perfezione - ricorda Biggs, ancora con orgoglio -, lavoravamo con l'intelligenza, non con la violenza, come fanno tutti oggi. Le nostre uniche armi erano dei manganelli di legno». La rapina riuscì perfettamente, ma alcune impronte digitali lasciate sul treno e le ostinate indagini di Scotland Yard portarono in poco tempo all'arresto di tutti gli «uomini d'oro». Biggs fu condannato a 30 anni, da scontare nella prigione di massima sicurezza di Wandesworth. Riuscì ad evadere dopo quindici mesi. «Pagai quasi mezzo milione di dollari ad una orga- nizzazione che preparava le fughe - racconta -. Mi fecero uscire dal Paese e mi diedero documenti falsi. Poi feci anche una chirurgia plastica al viso». Biggs si rifugiò in Francia, poi in Australia. Nel 1970 fu sospettato di aver rapinato una banca a Melbourne (lui né conferma né nega), e finalmente arrivò a Rio de Janeiro. La Polizia federale lo scoprì quattro anni dopo e stava per espellerlo dal Paese, destinazione le galere inglesi, ma Ronnie dimostrò essere in attesa di un figlio da una brasiliana, una ballerina di nome Raimunda Nascimento. E per legge, se uno straniero diventa genitore di un brasiliano, non può più essere estradato (il figlio si chiama Mike, ha oggi 18 anni ed è chitarrista di una banda rock). Ma i poliziotti inglesi non accettarono lo smacco e nel 1981 rapirono Biggs e lo fecero uscire dal Paese nascosto in una valigia. Questa volta, fu salvato dalle pressioni diplomatiche del governo brasiliano, ette non aveva digerito l'operazione clandestina sul proprio territorio. L'ordine di liberare Biggs arrivò quando i poliziotti stavano per caricarlo su un aereo che dalle isole Barbados 10 avrebbe portato a Londra. Ronald Biggs ha oggi 65 anni e Jack Slipper, l'ispettore di Scotland Yard che gli ha dato la caccia in tutto il mondo, è da tempo in pensione. «Non infrango la legge da 25 anni, ma sono sempre in libertà vigilata - dice Biggs .-, i brasiliani non mi hanno ancora concesso la cittadinanza. Non posso lavorare, non posso sposarmi, non posso viaggiare liberamente, non posso uscire di casa dopo le dieci di sera e due volte la settimana devo andare alla Polizia federale per firmare un verbale. Il mio avvocato dice che la situazione dovrebbe risolversi, ma chissà...». Lei è davvero ricco, mister Biggs?. «Vivo bene, ho una bella casa, ma non sono ricco - risponde -. Il denaro della rapina se ne andò via quasi tutto per poter fuggire. Oggi vivo di turismo e interviste. L'anno prossimo sarà 11 trentesimo anniversario dell'assalto al treno: i giornalisti fanno già la fila». E nostalgia dell'Inghilterra, non ne ha mai? «Rio è meravigliosa ma c'è troppa violenza. Mi piacerebbe poter visitare il mio Paese. Qualche anno fa mio figlio ha mandato una lettera alla regina Elisabetta chiedendole di perdonarmi. La regina non ha mai risposto». Gianluca Bevilacqua L'ex rapinatore Ronald Biggs

Luoghi citati: Australia, Barbados, Francia, Glasgow, Inghilterra, Londra, Rio De Janeiro