NOIRE

NOIRENOIRE La grafica tedesca Anni 70 predica male, razzola bene GLI anni Settanta, in tutto il mondo ma specialmente in Germania, hanno visto il consolidarsi e l'accademizzarsi della «scoperta» che arte può essere tutto: non solo qualsiasi particella del mondo ma anche qualsiasi atteggiamento. In questa mostra di grafica tedesca anni Settanta, tuttavia, accanto ad opere in linea con la sopraddetta scoperta, ve ne sono in linea con il concetto solito di arte, cioè di qualcosa che, per quanto riguarda la grafica, talora, fa capolino tra le linee di un foglio disegnato e inciso «allo scopo» di raffigurare qualcosa. Con piacere si vedono litografie a colori di Beuys (uno dei pontefici dell' «arte = vita») che rappresentano corpi, animali, insetti. Vediamo i fogli di Baselitz, finemente incisi all'acquaforte, con betulle e paesaggi che una volta raddrizzati (perché lui ha la mania di appendere tutto a testa in giù) funzionano come stampe tradizionali. Certo, ci sono anche le noiose geometrie di Blinky Palermo e i «retri» di lastra di Gotthard Graubner che tutti gli incisori-stampatori hanno casualmente ottenuto dai loro torchi, e cestinato. Molti lavorano con le foto¬ grafie e sulle fotografie con risultati di plumbea tristezza anche quando documentano, come i coniugi Becher, i depositi urbani dell'acqua. Ma il vertice lo tocca la Darboven riempiendo fogli su fogli con una scrittura-scarabocchio dalla quale non emerge alcuna parola. [b. z.] Grafica tedesca Anni 70Marco Noire, via Mazzini 45 Orario 16-19. Chiuso sab e festivi. Fino al 24 aprile

Persone citate: Baselitz, Becher, Beuys, Darboven, Noire

Luoghi citati: Germania, Palermo