Caffè Talmone nove anni di lite di Luciano Borghesan

Caffè Talmone, nove anni di lite Piazza Carlo Felice: per la Sovrintendenza ai beni ambientali i locali e l'arredo hanno un valore storico Caffè Talmone, nove anni di lite Sempre chiuso: ex gestori e proprietà non si accordano Il vecchio caffè Talmone è sempre chiuso, ed è sempre più una questione di soldi. Ci sono due società che da una decina d'anni non si mettono d'accordo. La Costanza è proprietaria dei muri, gli ex gestori Fina e Codarcuri del nome e dell'arredamento liberty: beni che la Sovrintendenza delle Belle Arti giudica indivisibili; il Talmone va considerato un unico pezzo con i suoi mobili, vincolati dalla destinazione d'uso. Un destino comune confermato dal Tar e dal Consiglio di Stato per «preservare i valori culturali incarnati dalla struttura della confetteria». Queste sentenze, negli anni, hanno obbligatoriamente unito i due contendenti, che si erano separati il 3 febbraio '83, quando fu eseguito lo sfratto dei gestori Fina e Codarcuri. I proprietari si sono opposti inutilmente. Il vecchio caffè Talmone - dicono - era in via Cavour, era lì che andavano Giovanni Giolitti e Guido Gozzano. Una storia di 132 anni. Il trasloco in piazza Carlo Felice, all'angolo con piazza Paleocapa, avvenne nel 1936. «Il valore artistico è relativo» afferma il professor Barosio, che rappresenta La Costanza. La proprietà non si arrende al matrimonio all'italiana con Fina e Codarcuri. Si è ancora rivolta al giudice, facendo presente: c'è chi ha offerto quasi un miliardo per entrare nei locali e il canone mensile supererebbe i venti milioni. «Chi ci paga i mancati introiti di 9 anni?». Gli ex gestori, che, nel frattempo, hanno aperto l'attività «Nuovo Talmone», sempre in piazza Carlo Felice, a una ventina di metri dal più rinomato locale chiuso nell'83, hanno proposto di riprendere l'attività facendo un'offerta economica che La Costanza però non ha ritenuto «congrua». E vice¬ versa: la proprietà ha proposto di rilevare marchio e mobili, ma Fina e Codarcuri definiscono irrisoria la cifra indicata. Per questa vertenza economica, quell'angolo di Torino rimane chiuso da inferriate. Sembra che la gente ci abbia fatto l'occhio, ma passando davanti lancia uno sguardo per vedere se qualcosa si muove. L'unico cliente della storica caffetteria è la polvere. Periodicamente il signor Vincenzo Codarcuri entra in quei saloni per toglierla. «Sono stato autorizzato dal giudice per salvare gli arredamenti dal degrado - racconta -. La prima volta, davanti a un pubblico ufficiale, dovemmo forzare i lucchetti. Ora abbiamo le chiavi, ma la proprietà ci ha fatto causa per riaverle». «Quei mobili non valgono niente», replica la proprietà. Nemici più di ieri, meno di domani? Luciano Borghesan Il Caffè Talmone traslocò da via Cavour a piazza Carlo Felice nel 1936

Persone citate: Barosio, Giovanni Giolitti, Guido Gozzano, Vincenzo Codarcuri

Luoghi citati: Torino