Rinviato a giudizio il «re della casbah»

Rinviato a giudizio il «re della casbah» Per Geraci, truffa e appropriazione indebita Rinviato a giudizio il «re della casbah» Mariano Geraci, il «re della casbah» che affittava camere a centinaia di extracomunitari, è stato rinviato a giudizio dal pm Mauro Amisano (sarà processato il 10 luglio) per appropriazione indebita, truffa, esercizio di affittacamere e di un'agenzia d'affari senza licenza. Geraci, 61 anni, palermitano, manovale delle ferrovie in pensione, era stato arrestato il 15 gennaio scorso. Contro di lui il magistrato aveva raccolto numerose denunce di extracomunitari. Lo aveva convocato in questura con un pretesto: «Un marocchino ha chiesto il permesso di soggiorno, abita in una sua soffitta, ha la ricevuta ma occorre una sua conferma scritta». Di fronte all'ordine di arresto, Geraci protestò la sua innocenza: «Io faccio solo del bene, offro un tetto a chi altrimenti dormirebbe per strada». Un tetto che costava molto caro, stando alle denunce dei truffati. Dopo aver pagato 700 mila lire di affitto anticipato, un marocchino aveva scoperto che l'alloggio era già occupato da un tunisino. In un altro caso, Geraci avrebbe fatto un compromesso per l'acquisto di un appartamento in via San Donato 53 versando un anticipo e avrebbe subito affittato i locali a 25 extracomunitari dai quali pretendeva dalle 200 alle 300 mila lire a testa. Secondo una terza denuncia, Geraci (che è difeso dagli avvocati Sorace e Scalenghe) si sarebbe trattenuto i soldi datigli dagli inquilini di uno stabile per pagare la bolletta dell'acqua.

Persone citate: Geraci, Mariano Geraci, Mauro Amisano, Scalenghe, Sorace