Il campione del mondo tiepido sulla Liegi-Bastogne-Liegi

Bugno pensa solo al Tour Il campione del mondo tiepido sulla Liegi-Bastogne-Liegi Bugno pensa solo al Tour «Ma in caso di volata, ci divertiamo» «Se potessi, cancellerei la primavera» LIEGI DAL NOSTRO INVIATO Lei, Bugno, è in grado di vincere la Liegi-Bastogne-Liegi? «Ce ne saranno, ritengo, almeno una decina in grado di farlo. Chi, al giorno d'oggi, è certo di vincere un qualcosa?». E qui giunti potremmo rispettosamente salutarci e dirci addio, se l'imminenza della penultima classica della serie precedente i grandi Giri (Italia e Francia), non ci inducesse ad insistere. Lo sa Bugno che fallendo la Liegi-Bastogne-Liegi non gli resta che l'Amstel Gold Race, un'acerba gara olandese diventata classica poco più che ventenne per necessità di Coppa del mondo? Lo sa. E ancora: si rende conto che presentandosi al via del Tour spoglio di un qualsivoglia nobile successo aumenterebbe il peso delle sue responsabilità? Lo sa. E allora? Il campione del mondo Gianni Bugno non pensa con il cervello di un tifoso ma con il cervello di Bugno. Telegraficamente dice a se stesso: «Ho programmato la conquista del Tour, il resto mi riguarda e non mi riguarda. Non scarto l'ipotesi di vincere la Liegi-Bastogne-Liegi, ci mancherebbe, sono qui in veste ufficiale. Questa corsa è stimolante come una Sanremo, ha nome e fascino, risveglia i desideri. Però non ne faccio una pietra miliare della mia stagione, non è un assillo». La condizione di Bugno è ignota ai più. Si è espresso sino ad oggi tramite una tattica di gomma, si è lasciato piegare dalle circostanze senza mai spezzarsi. In Spagna dove ha portato la sua pregevole figura prima del trasferimento in Belgio, ha docilmente subito distacchi da logoro gregario. In salita, dicono, sembra che arranchi tra le sbarre di un risciò. E, infatti, onestamente ammette: «Non mi sono presentato alla Freccia Vallona perché il muro di Huy, adesso in aprile, non sarei riuscito a digerirlo». Ma l'ambientamento? non era preferibile respirare l'aria delle Ardenne anziché quella dei Paesi Baschi? Risposta: «Furlan e Cassani, primo e terzo alla Freccia, venivano dalla Calabria». Alla Liegi-Bastogne-Liegi non c'è il muro di Huy, ma le salite abbondano egualmente. Obiezione di Bugno: «Si, però c'è più tempo per recuperare e l'arrivo è in pianura, posso tentare lo sprint. Insomma corro con una maggiore tranquillità, ho delle carte da giocare». Chiariamo il mistero della sua attuale condizione. Ci rasserena: «Vado meglio di quanto risulti dagli ordini d'arrivo. Certo non ho la forma di un Kelly o di un Argentin che si allenano alle gare di primavera. Dipendesse da me, cancellerei dal calendario marzo e aprile. Per riconoscermi e sentirmi competitivo in questi mesi dovrei stravolgere la mia preparazione, e che cosa otterrei? Poco, pochissimo. Mi è antipatico il freddo, non lo sopporto. Devo crescere piano piano, devo volermi bene a costo di preoccuparvi per rendere al massimo da giugno in poi. Se voglio il Tour, e lo voglio, non ho altra scelta». Notizie dei suoi massimi antagonisti. Come li vede? «Pedalano come pedalo io. Che cosa hanno combinato più di me Indurain e Chiappucci? I miei rivali per le corse a tappe mi somigliano, hanno lo stesso cauto rapporto con la primavera». Torniamo alla Liegi-BastogneLiegi. I favoriti. «L'Ariostea è il Milan delle squadre ciclistiche, martella a piacimento le avversarie. Dall'Ariostea, con Argentin in prima fila, è probabilissimo che esca il vincitore. Argentin mira al quinto centro, c'è riuscito soltanto Merckx, sarebbe un trionfo. Fuori da quel giro, allineati a una certa distanza che non è comunque di assoluta sicurezza, mettiamoci Delgado e poi Rooks, quello che vi ha spaventato al traguardo del Mondiale, ha spaventato voi non me, e poi l'olandese Theunisse, che alla Freccia andava fortissimo. E ci aggiungo Mottet. Io mi colloco tra loro, cerco di non farmi piantare. Se arrivo in buona posizione alla fine, ci divertiamo in volata. Se gradite una mia apparizione solitaria, fate pure, immaginatevela. Ma io mi astengo dal favorire una simile fantasticheria». Ci sarà anche Chioccioli, il ciclismo italiano si offre alla LiegiBastogne-Liegi con i suoi più apprezzati rappresentanti. «Io in fondo Bugno lo invidio», dice Argentin: «Approda in Belgio di venerdì 17 e non lo percorre un brivido, non fa neppure le corna. Ho paura, lo confesso, di un uomo così». Gianni Ranieri Ora la sua forma è un mistero dopo le delusioni di Spagna Gianni Bugno oggi al via in Belgio: non promette la vittoria anche se ha delle carte da giocare

Luoghi citati: Ardenne, Belgio, Calabria, Francia, Italia, Paesi Baschi, Sanremo, Spagna