dei sessi di Paolo Frajese

dei sessi Frajese definisce le colleghe «conigliette» e torna la polemica Tg1 la guerra dei sessi ROMA. Il Tgl come Playboy? Via, siamo seri. E lo saremmo volentieri, se a denunciare l'improvvido accostamento non fosse proprio lui, il serio per antonomasia: Paolo Frajese. «La qualità del nostro telegiornale non si misura sulle colleghe trasformate in conigliette», ha tuonato Frajese con accenti savonaroleschi, durante l'infuocata assemblea redazionale di mercoledì scorso. «Conigliette a chi? Ma lascia perdere...». Una voce dal fondo della sala. Una voce in giacchetta rossa e pantaloni bianchi dentro gli stivali neri: Lilli Gruber. Il tetro e la bella non si amano molto. Capita. Una volta la Gruber era a Fiumicino per l'arrivo di Gorbaciov e Frajese la interrupe dallo studio: «Adesso stai un po' zitta, Lilli, che ci sono gli inni». Il giorno dopo, sul tavolo del tetro arrivò una lettereccia. Firmata Lilli. Dispetti, miserie che accadono in ogni famiglia e in ogni redazione di tiggì. O forse credete che Michele Cucuzza abbia fatto i salti di gioia quando si è visto arrivare Cecchi Paone al Tg2? O che al Tg3 nessuno abbia mai fatto scherzi tremendi a Rosanna Cancellieri, tipo farle credere di aver vinto un premio e mandarla a ritirarlo in una discoteca chiusa per ferie? Qui, però, c'è la molla irresistibile della guerra fra i sessi: Frajese, il maschilista scottato dalla vita; Lilli, la donna che si arrampica verso il successo senza rete e, incredibile ma vero, senza tessere. Il caso era troppo emblematico per poter sfuggire alla sensibilità di Paola Sensini, la giornalista del Tg3 che ieri pomeriggio è corsa indignata nell'ufficio del suo direttore Curzi, per chiedergli il permesso di cantarne quattro in video a quel retrogrado di Frajese. Poi non se n'è fatto nulla, ma la tensione rimane. Solo che scorre in modo tutt'altro che scontato. Succede infatti che non tutte le donne si schierino con Lilli e non tutti gli uomini con Frajese. Emilio Fede, ad esempio. Prima di ascoltarlo, parrebbe scontato affidargli d'ufficio la difesa del collega, cui l'accomunano l'affinità generazionale e una certa insofferenza per lo stile giornalistico della Gruber. E invece: «Io non so se nel frattempo Fra- jese sia diventato spiritoso esordisce il direttore di Studio Aperto -, ma se quella delle "conigliette" era una battuta, non mi ha fatto ridere. Si può dire tutto, ma senza mai dimenticare la buona educazione. Mi auguro che Paolo abbia subito spedito un mazzo di rose a casa della Gruber con un bigliettino di scuse. Io l'ho fatto con la Raffai, dopo una nostra litigata in tv». Lilli avrà ricevuto le rose? I due protagonisti tacciono: a casa di lei risponde una segreteria telefonica in inglese. A casa di lui una segreteria telefonica in frajese: messaggio impeccabile, intonazione tetra. Ma Frajese trova un portavoce inatteso al Tg2. Una donna, la vice-direttrice del Tg2 Giuliana Del Bufalo: «Assurdo generalizzare. A volte sbagliano gli uomini, ma a volte anche le donne, specie quelle della generazione successiva alla mia». Attenzione alle trentenni: «A loro sembra tutto dovuto». «Frajese - continua la Del Bufalo - è sempre un po' "duretto". Ma quando ho aperto il "Radiocorriere" e ho visto Bruno Vespa fra le braccia di sette giornaliste del Tgl, beh, anche a me son venute le lacrime agli occhi. Con tutto il bene che gli voglio, se il mio direttore La Volpe mi chiedesse di prenderlo in braccio, si prenderebbe una pernacchia». La Del Bufalo ci ha condotto al cuore del problema. Galeotta fu la foto. E' quel Vespa beato fra le donne ad aver irritato Frajese, fino a suggerirgli i paragoni con Playboy. Invidia? Gelosia? Reazione legittima? La parola alla saggezza: Angela Buttiglione, l'anti-coniglietta del Tgl : «Frajese ha un dono di natura: dire cose sgraditissime volendo dire cose serie». Il vizietto, in effetti, parte da lontano. Urge un piccolo ripasso del Frajese-pensiero. Nuccio Fava? «Aveva dato il Tgl in pasto ai comunisti». Ennio Remondino, autore del servizio su Cia e P2? «Una testa malata» I colleghi del Tg3 «Ostaggi consenzienti». Torniamo dalla Buttiglione: «Anche a me, dopo l'assemblea, Paolo ha chiesto: "Ma avranno capito che cosa intendevo dire?"» E cosa intendeva dire, signora? «Io credo che noi giornaliste rischiamo davvero di prendere il posto delle dive Anni Cinquanta. Il direttore può aver voluto sfruttare questa moda per lanciare un nuovo prodotto, il Tgl delle 13.30... Io, d'altro canto, esagero dal lato opposto: durante la guerra del Golfo sono andata in video spettinata e senza trucco». Una replica garbata ai pettegolezzi di corridoio che malignano di sue cure dimagranti e di nuove giacche Versace, modellate in stile Lorenza Foschini del Tg2. Il parere della Buttiglione è condiviso dall'intero Tgl, stupito che una battutaccia d'assemblea si stia trasformando in un affare di Stato. «Ma insomma - sospira Fabrizio Ferragni, Tgl notte - anch'io ogni giorno grido "Portatemi via tutte queste donne", ma sono boutades per farsi quattro risate fra colleghi...». E in soccorso, dal Tg5, arriva la voce del transfuga Lamberto Sposini: «Al Tgl non c'è la guerra dei sessi. C'è solo il mio amico Paolo, che ogni tanto movimenta un po' l'ambiente...». Il direttore del Tg3 Curzi è più severo: «Frajese è uno concettualmente di destra. Un conservatore vero, di quelli che se una donna lo sorpassa al volante, comincia a dire che le donne non sanno guidare». Dovrebbe andare a lezione da Emilio Fede, che ci rivela la sua vena femminista: «Nel nostro mestiere, le donne sono spesso più brave e tenaci degli uomini. Ogni tanto mi rammarico perché rimangono incinte e mi creano problemi di organico: adesso, per esempio, ne ho tre o quattro in maternità. Ma sono orgoglioso di loro, perché è così che si vince la grande battaglia contro la "crescita zero"». Massimo Gramellini La difesa della Del Bufalo: «Alle trentenni è tutto dovuto» Emilio Fede: «Paolo chieda scusa» Le storie di tanti dispetti Frajese d

Luoghi citati: Roma