Kappler l'aritmetica dell'odio di Oreste Del Buono

Kappler l'aritmetica dell'odio RISPONDE O.d.B. Kappler l'aritmetica dell'odio Egregio signor Del Buono, il giorno 24 marzo mi è capitato di vedere sul terzo canale della Rai un programma di commemorazione degli avvenimenti delle Fosse Arcuatine di 48 anni or sono. Naturalmente il commento è stato spudoratamente fazioso, per nulla rispettoso del reale svolgimento dei fatti, ma non me ne sono certo stupita: null'altro potevo aspettarmi da un programma curato da un ebreo e finanziato da un canale comunista. Ma a un certo punto si è veramente passato il segno... Lucrezia Doria, Genova E GRECIA signora o signorina (potrebbe, infatti, essere vecchia o giovane per la forza del suo odio), le confesso che la sua lettera ha cominciato a farmi impressione, a procurarmi un certo disagio a partire da quell'«ebreo» proposto senz'altro come inattendibile, anzi disonesto per questione razziale. Ma il mio disagio è aumentato leggendo il resto della sua lettera. «Ma a un certo punto si è veramente passato il segno, si è dimostrata la più squallida malafede. Infatti, quando si parlava del processo a Kappler, il commentatore ha detto che questi era stato condannato all'ergastolo per 5 omicidi. 5^omicidi? Ma come, per un'ora non si è fatto altro che parlare delle 335 vittime della ferocia nazista ed allora perché la condanna è stata per soli 5 omicidi? 11 fatto è che le norme di diritto in- Kapl'aritmdell ternazionale bellico, approvate da tutti gli Stati e contenute nelle famose convenzioni di Ginevra e dell'Aia, prevedono che le forze armate di uno Stato possano esercitare il diritto di rappresaglia se attaccate da bande di terroristi o comunque forze irregolari. Diritto di rappresaglia significa che per ogni soldato ucciso possano essere giustiziati 10 civili. Queste norme sono state applicate da Kappler che fece giustiziare 335 civili per i 33 soldati tedeschi vittime dell'agguato terroristico...». pler metica odio Il disagio che mi ha procurato la sua lettera sta nel fatto che per lei egregia signora o signorina le 335 vittime (in gran parte o tutte assolutamente estranee all'attentato), poiché rientrano nelle norme di diritto internazionale bellico non contano, è come se non fossero morte, come se non fossero neppure esistite, mentre per me i 335 civili e i 33 soldati sono stati ammazzati per quell'abominio che è la guerra. Il suo tono è così disumano, così ligio alle leggi militari. A ogni modo, voleva protestare contro la «vergognosa trasmissione curata da un ebreo» del 24 marzo perché non ha spiegato abbastanza che su 335 morti, 3.30 erano legittimi (?), e io qui segnalo la sua protesta. Oreste del Buono

Persone citate: Del Buono, Kappler, Lucrezia Doria

Luoghi citati: Genova, Ginevra, Grecia