Due fratellini arsi vivi giocando
Due fratellini arsi vivi giocando Trani, la madre non è riuscita a sfondare la porta per salvare i bambini Due fratellini arsi vivi giocando Accendevano cerini nella camera chiusa BARI NOSTRO SERVIZIO Un gioco pericoloso, qualche fiammifero acceso e la stanzetta è diventata un forno, le lenzuola sono bruciate e i giocattoli di plastica, alimentando le fiamme, hanno sprigionato un insopportabile fumo nero. Mauro e Francesco Piscopicllo, fratellini di 7 c 9 anni, hanno tentato invano di fuggire e, chiedendo aiuto, di riaprire la porta che loro stessi avevano chiuso a chiave. Quando la mamma è riuscita a sfondarla dopo molti tentativi, era troppo tardi. I bambini erano già morti, carbonizzati: l'uno disteso sul letto, l'altro ginocchioni vicino a una parete della cameretta. Indescrivibile la disperazione della donna, che ha seguito il dramma «in diretta», senza riuscire a intervenire per salvare i suoi due amati figli. Una tragedia che ha sconvolto una tranquilla famiglia di Trani, un paese situato a cinquanta chilometri da Bari. Alle otto, quando il fuoco è divampato, Antonio Piscopiello, il capofamiglia, 37 anni, sottufficiale, era già andato via per raggiungere, a Gioia del Colle, il centro manutenzione dell'Aeronautica militare, dove presta servizio. La figlia maggiore, Nicla, 11 anni, era in strada per seguire le tradizionali processioni del Venerdì Santo. In casa, solo la madre Elena Mucci, trentunenne, e i due bambini Mauro e Francesco. La famiglia Piscopiello vive in una palazzina di corso Cavour, nel centro cittadino, poco distante dalla stazione ferroviaria. Due soli piani: al pri- mo, gli uffici dell'Azienda di soggiorno e turismo; al secondo due appartamenti. In uno di questi, in una stanzetta dove avevano dormito ed erano abituati a giocare, c'erano i due bambini. Il gioco era di quelli proibiti, da praticare di nascosto. Secondo la ricostruzione fatta subito dopo la tragedia, i due fratellini si sono chiusi in camera come facevano spesso. Una mandata alla porta per essere sicuri di non essere scoperti, un gioco innocente. La mamma, intenta a rigovernare, non si è accorta di nulla fino a quando Mauro e Francesco hanno cominciato a urlare terrorizzati. E a quel punto la tragedia era già compiuta. I fiammiferi lasciati probabilmente accesi sul letto hanno provocato l'incendio e così la stanza, piccola, senza balcone né aperture all'esterno se non una finestra altissima e inaccessibile che comunica con la cucina, si è trasformata in un inferno. Più volte, la donna si è scagliata disperatamente contro la porta nel tentativo di sfondarla e a quanto pare - ha cercato in qualche modo di spiegare ai figlioletti come fare per riaprirla. Ma il fumo li aveva già storditi e, dopo poco, le fiamme li hanno uccisi. Elena Mucci è corsa sul pianerottolo per chiedere aiuto ai vicini, poi si è affacciata al balcone e, urlando, ha richiamato l'attenzione degli impiegati dell'Azienda di soggiorno. In strada si sono accorti che qualcosa di grave stava accadendo, e a segnalarlo c'era anche un denso fumo nero. Agostino Mastandrea, impiegato di banca che abita proprio accanto ai Piscopiello, al momento della tragedia non era in casa, ma nella filiale del Banco di Roma, dove lavora. Racconta: «Mia moglie mi ha telefonato, era allarmata, m'ha detto di tornare subito a casa spiegandomi quel che stava accadendo. Quando sono arrivato c'era tanto fumo, mia moglie mi ha poi detto di non essere neppure riuscita ad entrare nell'appartamento dov'erano intrappolati i due bambini, due bambini vivaci, tranquilli» aggiunge con una tristezza che è calata su tutto il paese. Da casa Mastandrea è partita la richiesta di aiuto ai vigili del fuoco di Barletta, comune distante da Trani meno di 10 chilometri. Quando i pompieri sono arrivati sul posto, la porta della stanzetta era ormai aperta, distrutta dalle fiamme, e decine di persone, impiegati dell'Azienda di soggiorno e turismo, tentavano di spegnerle con secchi d'acqua. Un'impresa impossibile e inutile poiché l'incendio aveva già ucciso i due piccoli e, alimentato dai tanti oggetti infiammabili, ha fatto crollare il solaio della cameretta. Riusciti a impedire che il fuoco si estendesse a tutta la casa, i vigili del fuoco sono poi entrati nella camera ritrovando i due corpi. Accanto, nient'altro che le pareti annerite, brandelli di solaio e una cornice di metallo, l'unico oggetto riconoscibile. Poco tempo fa il più piccolo dei fratellini, Mauro, era stato sottoposto a un intervento chirurgico al braccio nell'ospedale di San Giovanni Rotondo. Per starvi vicino, il papà si era messo in licenza per un mese. Mauro era tornato a casa guarito e la famiglia Piscopiello era, da allora, ancora più unita. Ieri la tragedia. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio. Tonio Attino Mauro, sette anni Francesco, nove anni
Persone citate: Agostino Mastandrea, Antonio Piscopiello, Elena Mucci, Francesco Piscopicllo, Mastandrea, Tonio Attino Mauro
Luoghi citati: Bari, Barletta, Gioia Del Colle, Trani
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