Due fratellini arsi vivi giocando

Legano al termosifone il figlio: «E' una peste» Napoli, la polizia arresta i genitori Legano al termosifone il figlio: «E' una peste» «Era l'unico sistema di punizione» E per cena un 'arancia sulpavimento NAPOLI. Pallido, tremante, legato al termosifone della stanza da bagno: i poliziotti lo hanno trovato così, tenuto alla catena come un cane feroce. Prima di uscire, i genitori gli avevano portato anche la «cena»: un'arancia e una bottiglia d'acqua depositati sul pavimento, accanto al water. R.( 9 anni, è stato salvato grazie a una voce anonima raccolta da un assistente del Telefono Azzurro, che ha avvertito subito la questura. Il padre e la madre, arrestati per sequestro di persona e maltrattamenti dagli agenti dell'ufficio per i minori, hanno mostrato grande meraviglia: «Quel bambino è una peste: ruba, litiga in continuazione con gli amici, non vuole andare a scuola. Con lui le botte non servono a niente, così lo abbiamo punito in quel modo. Non potevamo fare altrimenti». Quella di R., secondo di tre figli di un manovale e di una casalinga, è la storia di un bambino cosiddetto «difficile», cresciuto in un paesone dell'entroterra napoletano, Volla. La sua famiglia occupa abusivamente una casa popolare in via Sambuco: due stanze, bagno e cucina. Parenti e vicini lo decrivono come un bimbo privo di autocontrollo e insofferente verso ogni forma di disciplina. L'allarme all'ufficio minori della questura è giunto l'altro ieri pomeriggio: «Sono un assistente del Telefono Azzurro di Napoli. Mi hanno avvertito che a Volla c'è un bambino segregato in un appartamento. Conosco il cognome dei genitori: Maddaluno. Purtroppo non so altro». Sono trascorse più di tre ore prima che la polizia riuscisse a individuare la «prigione» di R.: l'abitazione di Giorgio Maddaluno, 32 anni, e di sua moglie Lucia Sor- rentino, di 31.1 due non erano in casa quando gli agenti hanno bussato alla porta. Il commissario Consiglia Liardo, responsabile dell'ufficio per i minori, si è trovata davanti a una ragazza di 17 anni: un'amica di famiglia, alla quale i genitori del bimbo avevano chiesto di montare di guardia durante la loro assenza. Con lei c'era un altro bambino: P., 12 anni, fratello del sequestrato. Ha risposto alle domande dei poliziotti con la massima naturalezza: «Cercate R.? E' in bagno. Papà e mamma hanno dovuto legarlo perché è stato cattivo». R. era davvero lì, con un polso serrato da una catena fissata ad un termosifone, paralizzato dalla paura. Sul volto portava segni di percosse recenti: «I miei non c'entrano. Ho fatto a botte con un amico», ha spiegato. Per liberarlo gli agenti hanno dovuto usare una tronchese, perché la chiave ce l'avevano r genitori. [f. mil.] I padre, Giorgio Maddaluno

Persone citate: Giorgio Maddaluno, Lucia Sor

Luoghi citati: Napoli, Volla