Una villa inguaia Ferlaino di F. Mil.
Una villa inguaia Ferlaino Interesse privato, il presidente del Napoli rischia il processo Una villa inguaia Ferlaino Aveva acquistato la residenza dell'armatore Lauro per dodici miliardi Per i giudici l'asta era truccata e quell'immobile vale almeno il doppio NAPOLI. Dodici miliardi: tanto costò a Corrado Ferlaino, patron del Napoli Calcio, la villa che fu del defunto armatore Achille Lauro. Secondo due giudici della procura, Nicola Quatrano e Rosario Cantelmo, il prezzo pagato per quella bella palazzina immersa nel verde e circondata da viali alberati, è ridicolo. «Vale più del doppio», dicono i magistrati, convinti che l'asta svoltasi un anno fa fu piena di irregolarità. Per questo hanno chiesto il rinvio a giudizio per interesse privato di Ferlaino, di sua moglie Patrizia Boldoni e di una stretta collaboratrice, Ida Manzi, e dei commissari del gruppo Lauro, Valeria Marsiglia, Mario Sica e Giuseppe Angeloni. Oltre che della lussuosa villa che sorge nella centralissima via Crispi, i giudici si sono occupati di alcuni terreni che la famiglia Lauro possedeva nella penisola sorrentina, e che furono acquistati un anno fa dallo stesso presidente del Napoli. Anche in questo caso, per l'accusa, vi sarebbero state pesanti irregolarità nella vendita. L'asta per la cessione dell'edificio di 4 piani, in cui il Comandante trascorse parte della sua vita, risale al 25 marzo '91. L'ing. Ferlaino si aggiudicò l'immobile a un prezzo irrisorio. Non basta: secondo i giudici, gli organizzatori della gara avrebbero fatto di tutto per favorire il concorrente a scapito di altri. Quatrano e Cantelmo si dicono convinti che la imminente ven¬ dita non fu sufficientemente pubblicizzata, e che non furono interpellati enti e imprese interessati. Quella di Ferlaino fu la classica vittoria di Pirro: il 3 novembre dell'anno scorso, giorno in cui l'ingegnere avrebbe dovuto entrare in possesso dell'immobile, la Finanza pose infatti i sigilli ai cancelli. 11 provvedimento cautelativo era stato emesso dai magistrati che l'altro ieri hanno chiesto il rinvio a giudizio degli acquirenti e dei commissari del gruppo Lauro. Già allora gli inquirenti sospettavano che il valore della villa (2800 metri quadrati di superficie coperta) fosse stato sottostimato con perizie ritenute «inaffidabili», [f. mil.]
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