«Nel psi anche nani e ballerine»

«Nel psi anche nani e ballerine» E' POLEMICA SULLA BATTUTA DEL MINISTRO Formica chiede di chiudere l'Assemblea nazionale: 660 persone, un coro muto «Nel psi anche nani e ballerine» Le repliche di Baget Bozzo, Tamburrano, Saviane CROMA ERCARE un bel metro per misurare la statura dei compagni. E poi tutù e scarpine da danza. Così adesso, nel partito socialista, oltre alla caccia agli errori politici s'è aperta anche quella a «nani e ballerine». Non meglio precisati, comunque membri di quella gigantesca Assemblea nazionale (oltre 660 persone) voluta fortissimamente da Craxi. Ma che va chiusa perché, appunto, «composta da nani e ballerine». L'immagine, tra il circo e l'avanspettacolo, tra Fellini e Bunuel, si deve al ministro Formica che in direzione ha voluto firmare il più spaventoso attacco alla struttura del garofano che si ricordi in epoca craxiana. E vabbè che l'altro ieri mattina Formica, lingua tagliente, pareva più in forma del solito. «Con lo 0,7 per cento di La Malfa - ha osservato - non ci facciamo neppure il ministero delle latrine». E che anche sulla commissione di garanzia, cioè l'organo di giustizia interna, ha borbottato giudizi terribili. Ma questa dei piccoli uomini e delle danzatrici dell'Assemblea nazionale merita un approfondimento e suscita degli interrogativi. A rispondere ci prova il politologo Giuseppe Tamburrano che dell'Assemblea fa parte dalla fondazione, nel 1984. Premessa: «Spesso Rino improvvisa e davvero non so se pensasse a qualcuno di preciso». Le ballerine, però, «potrebbero essere, in modo figurato, quei compagni che si spostano da una parte all'altra». Ma i nani? Sui nani un'idea ce l'ha un altro insigne politologo, Gianni Baget Bozzo, anche lui membro dell'Assemblea: «Per nani s'intendono quei personaggi che politicamente non hanno né peso né rappresentanza. Il termine "ballerine" richiama Sandra Milo ma forse, più in generale, il palcoscenico: gente cioè che ha un mero approccio spettacolare col psi». Anche se, a esser pignoli, nel psi precraxiano girava una strofetta su un dirigente «nano» («senza il qual non si complotta») l'analisi di Baget Bozzo sembra escludere in qualche modo il personale di partito. Sul banco degli accusati ci sarebbero dunque gli esterni, quelli che un tempo si chiamavano «i vip del garofano». Ex fiori all'occhiello: stilisti, attori, scultori, scrittori, registi, giornalisti, sportivi, professori e perfino vulcanologi. Da Gigi Riva a Paola Pigni, Ottavia Piccolo, Gassman, Soldati, Ca- stellaneta, Rosi, Wertmuller, Antonioni, Sassu, Krizia, Versace, Trussardi e così via. Uomini e donne di successo, in verità neanche troppo smaniosi di far politica, comunque imbarcati generosamente in un'assemblea che sarebbe diventata, come prometteva Martelli, «il luogo delle decisioni politiche più impegnative». Oppure «l'arca di Noè del psi», per dirla con Craxi. Convinto, ecumenicamente, di aver messo su un'adunanza fatta di «atei, cattolici, protestanti, ebrei e perfino un buddista» (l'onorevole Trappoli). Così numerosa e in continua dilatazione da costringere il psi ad acquistare il cinema Belsito. Nonostante si riunisse quasi mai. «Assemblea decorativa e inutile» dice. Tamburrano. «Folkoristica e monocratica» per Baget Bozzo. Tanto da essere soprannominata col passare degli anni «il coro muto della Butterfly»; Di questa umanità istituzionalmente plaudente (o assente), un tempo assai gradita e ora dileggiata, uno dei simboli più vistosi e fedeli è Sandra Milo. Che alla minacciata liquidazione risponde con altezzoso decoro: «Tanto per cominciare sono altissima e ma non ho mai ballato. Continuo a esser felice di far parte dell'assemblea da cui non ho tratto nessunissimo utile. Ho una mia ideologia e trovo giusto partecipare a riunioni di amici e sostenitori. Si vede che Formica, strada facendo, ha perso la sua, di ideologia». La Milo è un raro esempio di entusiasmo partecipativo. Un altro che ha sempre gradito di farne parte è lo scrittore Giorgio Saviane, autore di un prezioso elzeviro sul Giorno nel quale si notava con soddisfazione il rispettato divieto di fumare e l'attenuarsi del chiacchiericcio in sala: «Il che dispone alla fattività». Anche lui, adesso, è un po' offeso per questa storia dei nani e delle ballerine. Dice: «Sono alto 1,70. Di solito il parlar figurato vien fuori dall'immagine di sé medesimo». «Anche Formica, del resto, non mi sembra un gigante» rilancia la giornalista Adele Cambila, che è piccolina ma all'assemblea ha smesso di partecipare subito. Socialista libertaria, figura di spicco del movimento delle donne, Adele fa parte del nutritissimo gruppo di chi ha dato l'adesione ed è rimasta delusa: «Ho scoperto che non si poteva parlare. Una volta ho scritto un bigliettino a Ruffolo: "Quando si fa l'unità a sinistra?". Mi ha risposto: "Bisogna agire con sagacia"». E non è detto che nani e ballerine ne siano sprovvisti. Filippo Ceciarelli Sandra Milo, Baget Bozzo, Tamburrano e Giorgio Saviane. Per i due politologi le ballerine sarebbero i compagni che si spostano da una parte all'altra; i nani quelli che non hanno peso politico.