Bagnasco

Bagnasco Bagnasco «La coscienza è tranquilla» MILANO DALLA REDAZIONE Dopo la condanna, la vacanza. Lui, l'ingegner Orazio Bagnasco, reduce da mille battaglie, non è tipo da fai si impressionare. E così, quando poco dopo le dieci di ieri, ha ricevuto da Milano la notizia della sentenza, l'ex vicepresidente del Banco e già grande regista di Europrograinme non ha cambiato programma: mattinata a Lugano, una corsa all'aeroporto e poi a Praga e Berlino. Una Pasqua all'Est, insomma, al riparo dai conunenti dei giornali e delle tv. «La mia coscienza era e rimane tranquilla», dichiara prima di partire e aggiunge: «Ho fatto tutto quello che era umanamente possibile per segnalare ciò che vedevo e che mi preoccupava». La storia di Orazio Bagnasco al vertice del Banco è durata 93 giorni. «E in quel periodo - racconta - rimasi in costante contatto con i vertici della Banca d'Italia sia a Roma che a Milano, sia di persona che con costanti contatti telefonici». I motivi? «Manifestare i miei dubbi, come hanno confermato sia il governatole che Orni durante il processo. E alle indicazioni di Bankitalia mi attenni scrupolosamente, al punto di mettere Roberto Calvi in minoranza nel consiglio. E forse qualcuno ha dimenticato che in questa vicenda io ho perduto una trentina di miliardi dell'82... In uria parola mia vicenda insensata anche se sono certo che in appello verrà riconosciuta la mia completa innocenza)). Fin qui le dichiarazioni dell'ingegnere di Lugano, rafforzate dal commento dei suoi difensori, gli avvocati Ributti e D'Aiello, che sottolineano come la sentenza «sembra non aver tenuto conto del dibattimento. E non si capisce in base a quali elementi il tribunale possa esser pervenuto alla condanna di Orazio Bagnasco». Ma la battaglia dei finanziere ha più un sapore di immagine che di sostanza. Da anni l'ingegnere evita l'Italia come terreno per le sue operazioni finanziarie e immobiliari; difficile, perciò, farlo rispondere in solido per il risarcimento di cento miliardi ai piccoli risparmiatori. E, dopo il tramonto di Europrograinme, ha disertato ogni carica societaria in Italia preferendo altri .palcoscenici per le sue iniziative. Per lui, insomma, i danni della sentenza sono più morali e platonici che concreti. Ma la condanna brucia lo stesso, eccome.

Persone citate: Bagnasco, D'aiello, Orazio Bagnasco, Roberto Calvi

Luoghi citati: Berlino, Italia, Lugano, Milano, Praga, Roma