Fegato, stop ai trapianti

Fegato, stop ai trapianti Scontro tra Usi e Università Fegato, stop ai trapianti L'Usi 8 ha sospeso sino al 3 maggio l'attività dei trapianti di fegato alle Molinette. E' il secondo «stop» in meno di un anno. Il primo, di circa quattro mesi, era motivato dall'esigenza di compiere alcuni lavori nel reparto di rianimazione del professor Maritano. Oggi la situazione si ripropone per una serie di carenze. In realtà nasconde la crisi nel rapporto tra Usi e università. Le Molinette dovrebbero avere due équipes, una ospedaliera e l'altra universitaria. La seconda però non è in grado di operare in modo autonomo. Le conseguenze della sospensione sono negative. Due malati sono stati trasferiti 1 martedì al Saint-Lue di Bruxelles. Inoltre si paventano altri rischi: la Usta d'attesa, già lunga, può diventare insostenibile; l'equipe utilizzata per i trapianti si sta demotivando. A queste preoccupazioni ieri si è aggiunta un'altra notizia: le dimissioni di Mario Morino (coordinatore del gruppo universitario) dalla reperibilità. I trapianti di fegato in Piemonte possono fare un passo indietro. E dire che i risultati ci sono. Nei 18 mesi di attività (14 effettivi), dall'ottobre '90 al marzo di quest'anno, sono stati trapiantati 16 malati. La percentuale di riuscita (2 decessi, uno riferibile all'intervento) supera il 93 per cento ed è uno dei più alti a livello mondiale. Siamo ad un passo dalla crisi. Nei giorni scorsi Mauro Salizzoni, il chirurgo che coordina l'equipe ospedaliera, ha scritto preoccupato all'amministratore straordinario, Eligio Citta e alla direzione sanitaria. L'allarme riguarda un po' tutto l'apparato preposto ai trapianti di fegato. «In origine avevamo 7 infermie¬ re più 2 del reparto del professor Massaioli in appoggio agli organici - dice - . Inoltre, secondo la convenzione con il Saint-Lue di Bruxelles, in 7 trapianti su 10 disponevamo di loro infermiere». In questi mesi invece due infermieri si sono licenziati. Così oggi ai trapianti sono assegnati 3 infermieri in rianimazione e 4 in corsia. «Ih queste condizioni prosegue - non è materialmente possibile coprire tutti i turni infermieristici se non con la rinuncia dei riposi e i doppi turni». La denuncia va oltre. I 7 letti del reparto non dispongono di servizi igienici. Una terza camera a un letto infine è adibita a medicheria. Si opera in una sala usata anche per la chirurgia corrente. «La seconda - dice il chirurgo Enzo Andorno - attende l'autorizzazione del ministero». Questi problemi non esisterebbero se la seconda equipe, quella universitaria, fosse in grado di operare. Ma non è così. Da tempo si discute su chi deve sovrintendere l'attività dei trapianti e non tutti sono d'accordo sui nomi. Che cosa accadrà il 3 maggio? «Garantisco che troveremo il personale infermieristico con la mobilità interna - assicura l'amministratore straordinario, Eligio Citta - . Per quella data riusciremo a fornire almeno un servizio igienico per il reparto e faremo il possibile per avere l'autorizzazione da Roma per la seconda sala operatoria». Non si esprime sull'assegnazione del primariato (oggi non esiste questa figura) né sul comportamento dell'università. Tutto è rinviato al 3 maggio, dopo le vacanze pasquali. Adriano Provera Dall'ottobre del '90 alle Molinette sono stati effettuati sedici trapianti di fegato. Sotto, il chirurgo Enzo Andorno, eli coordinatore dell'equipe ospedaliera Mauro SaJizzoni

Persone citate: Adriano Provera, Eligio Citta, Enzo Andorno, Mario Morino, Massaioli, Mauro Salizzoni

Luoghi citati: Bruxelles, Piemonte, Roma