Ancora nubi su Detroit Tagli al vertice di Gm di Renzo VillareLeopoldo Pirelli

Ancora nubi su Detroit Tagli al vertice di Gm E il Giappone riduce gli investimenti Ancora nubi su Detroit Tagli al vertice di Gm Intanto la Pirelli è convocata a Roma per la vertenza sindacale sugli esuberi DETROIT. A Detroit, per l'industria dell'auto, la primavera tarda ad arrivare. La lieve schiarita nelle vendite, registrata nella terza decade di marzo, non è stata confermata nei primi dieci giorni di aprile. Le immatricolazioni sono scese dello 0,4%, con una media, su base annua, di 5,8 milioni di vetture contro 6 di fine marzo. Si tratta di un risultato particolarmente negativo per il periodo, che preoccupa le tre grandi del settore, General Motors, Ford e Chrysler. In particolare, la Gm ha venduto 1' 1,9% in meno rispetto allo stesso periodo 1991 (73.350 auto) contro un ricupero del 9,1% della Ford (44.430 vetture) e una frana della Chrysler (14.600 unità, il 18,9% in meno). La situazione non induce all'ottimismo e la Gm prosegue nel suo piano di riorganizzazione. Dopo i forti tagli alla mano d'opera, la prima Casa di Detroit sta riducendo anche le cariche di vertice. Questa volta a fare le spese della recessione sono stati due importanti manager, Alan Smith, vicepresidente esecutivo per il marketing e Lloyd Reuss, ex presidente del Gruppo. Secondo il portavoce dell'azienda, non ci sono progetti per sostituire i due alti dirigenti, ben noti nell'ambiente dell'industria automobilistica statunitense. La clamorosa decisione non depone a favore del settore. I dati di ieri confermano che la crisi non è alle spalle e la tanto sperata inversione di tendenza tarda ad arrivare. La pressione giapponese non si allenta, né ci sono speranze di qualche nuova concessione da parte del governo di Tokyo se si considera che, anche nel Sol Levante, l'andamento del settore non è più così brillante. Nell'anno finanziario 1992, iniziato il 1° aprile - secondo quanto riportato ieri dal quotidiano economico giapponese «Nihon Keizai» - le principali aziende automobilistiche del Sol Levante ridurranno i loro investimenti mediamente del 12%, dopo il taglio del 4,7% già operato nel 1991 rispetto al 1990. Per rinnovare impianti e linee di produzione l'industria del settore spenderà 1200 miliardi di yen, pari a 12.000 miliardi di lire, contro i 13.750 dell'anno prima. In particolare, la Toyota ridurrà i suoi investimenti del 23% a 4400 miliardi di lire e del 7,7% la Nissan (2400 miliardi). Immutati, invece, quelli di Mitsubishi e Honda, rispettivamente di 1600 e 800 miliardi mentre, sempre secondo il quotidiano, Mazda e Suzuki taglieranno le spese del 10 e del 5,2% a 1350 e 550 miliardi di lire. Anche in Europa l'andamento dell'industria automobilistica non è brillante e le difficoltà si ripercuotono sulle aziende che operano nell'indotto. Fra queste, la Pirelli, nel settore pneumatici, ha dovuto ricorrere lo scorso febbraio ad un piano di ristrutturazione. Per discutere i problemi di occupazione del Gruppo è stato convocato al ministero del Lavoro per mercoledì 29 aprile il sindacato unitario dei chimici (Fulc). L'incontro è stato sollecitato dalla stessa Fulc dopo la decisione della Pirelli di mettere in mobilità, da subito, i lavoratori addetti alla fabbricazione dei pneumatici negli stabilimenti di Piemonte, Lombardia, Lazio e Sicilia e di non anticipare il pagamento della cassa integra- zione straordinaria nei prossimi mesi. Per questi lavoratori l'intesa di febbraio, siglata in sede ministeriale, prevedeva 450 prepensionamenti e il prolungamento della cassa integrazione straordinaria per 200 lavoratori fino al 15 giugno, anziché al 31 marzo. «La Pirelli - ha detto la Fulc - motiva questa grave decisione con il mancato rispetto, da parte del governo, degli impegni assunti su prepensionamenti e approvazione della cassa integrazione straordinaria». Dagli Stati Uniti è arrivata intanto, per il settore cavi della Pirelli, una buona notizia. La consociata americana del Gruppo milanese (Pirelli Cable Corporation) svolgerà un progetto di ricerca su cavi superconduttori per il trasporto di energia. Il contratto - afferma una nota della Pirelli - è stato affidato dalla Epri, l'Ente di ricerca e sviluppo dei produttori di energia elettrica statunitensi, che ha sede a Palo Alto in California. Renzo Villare Leopoldo Pirelli presidente del gruppo milanese leader nel settore dei pneumatici impegnato in una vertenza sindacale

Persone citate: Alan Smith, Lloyd Reuss, Palo, Suzuki