«Così il deficit non lo cureremo mai»

«Così il deficit non lo cureremo mai» Spqsa pubblica, il ragioniere generale dello Stato Monorchio chiede riforme radicali «Così il deficit non lo cureremo mai» «Tra governo e Parlamento c'è un intreccio perverso Il mpdello è la Francia, lì almeno qualcuno decide» Lo stesso ragioniere riconosce però che per l'Italia c'è un forte «impatto psicologico» del problema perché il deficit statale straripa in rapporto al prodotto interno rispetto agli altri Paesi. E quindi: anche con un piccolo errore sono dolori. Ma come riuscire a rimpinguare le desolate casse dello stato? Monorchio (che ricorda l'impossibilità di congelare i Bot) non ha dubbi che oltre al bilancio fanno acqua i meccanismi per la sua messa a punto. E il risultato è sconfortante: «Il governo usa come alibi il Parlamento; il Parlamento usa come alibi il governo». Il ragioniere generale dello Stato vorrebbe che il governo presentasse le sue proposte per l'economia e che queste venissero esaminate in blocco: prendere o lasciare. «La non emendabilità del bilancio» è già adottata all'estero: «In Inghilterra il potere di emendare spetta solo alla Corona; in Francia il deputato può al massimo proporre un emendamento che compensi le entrate mancanti». E in Italia? «Il governo presenta il bilancio con una riserva mentale, sa che in Parlamento verrà modificato». E quando questo avverrà trionferanno gli interessi di categorie e gruppi di pressione e salteranno ì conti pubblici. Sancita la non emendabilità, il Parlamento può respingere l'intero bilancio: «In Francia due anni fa il governo è stato bocciato». Monorchio invoca riforme. Incalzato dalle domande dei carabinieri, ricorda un articolo di fantaeconomia che lo descrive come un presidente del Consiglio che cambia tutto: «C'era scritto che lascerei solo dieci ministri. Io farei così». Roberto Ippolito IL PROGETTO PER IL "QUOZIENTE FAMILIARE" Fonte: PROIEZIONE DEL MINISTERO DELLE FINANZE 30MIL» 100 MILIONI 1.555.000 2.552.000 6.028.000 652.000 800,000 800.000 ROMA Proprio spiacente. Se le cose senno cosi non si può far nulla, Andrea Monorchio dispera: «IJoi non governeremo la spesa pubblica fino a che le regole non saranno modificate». Il ragioniere generale dello Stato non si fa illusioni. L'uomo che dovrebbe far quadrare i conti pubblci ammette tutta la sua impotenza; «Il sistema costituzionale è basato sulla codecisione. Non viene identificato il soggetto responsabile della politica di bilancio». Arraro, sfiduciato, Monorchio vuol* riforme radicali: «Si potrebbe eliminare la legge finanziare» che favorisce gli interessi particolari; si potrebbe «abolire il documento programmatico» basato su ipotesi; e soprattutto bisoma «modificare l'articolo 81 (fella Costituzione» impedendo che «il Parlamento possa emendare il bilancio proposto dalgoverno». IIragioniere dello Stato sorprende le decine e decine di carabinieri accorsi ieri nell'aula magna della loro scuola ufficiali chilo ha invitato a tenere una conferenza sulla finanza pubbli- S' Questa volta i militari sono ti fortunati: ventiquattr'ore prima a Basilea, i Governatori delle Banche centrali europee ninno condannato con un documento l'Italia per il ritardo nel risanamento dell'economia giudicandola in serie B. Ai carabinieri Monorchio ha confessato le colpe del sistema, ma ha respinto il capo d'imputazione di Basilea lamentando «l'eccessiva enfatizzazione del documento dei Governatori che peraltro si riferisce solo al 1991 e non al 1992». Ma l'accusa resta: le Banche centrali contestano all'Italia di non azzeccare le stime sull'andamento dei conti pubblici. Monorchio respinge al mittente la critica: «Chi ci condanna per la leggerezza delle previsioni dovrebbe vedere cosa succede all'estero. Mentre per l'Italia lo scarto tra fabbisogno stimato e previsto è stato del 7,8%, in Francia ha raggiunto lo scorso anno il 62,8%, in Usa e Gran Bretagna è stato del 15% e la media generale degli ultimi 5 anni oscilla tra il 25 e il 35%». Il ministro delle Finanze Rino Formica

Persone citate: Andrea Monorchio, Monorchio, Rino Formica, Roberto Ippolito