Sorvegliato speciale, per amore

Sorvegliato speciale, per amore Acerra, condannato come i boss a presentarsi 3 volte la settimana dalla polizia Sorvegliato speciale, per amore Perseguita l'exfidanzata NAPOLI NOSTRO SERVIZIO L'ha pedinata per strada, si è appostato davanti alla scuola, è rimasto per giorni sotto il balcone di casa aspettando che lei gli concedesse almeno uno sguardo. E poi è passato alle maniere forti: l'ha minacciata, ha cercato di rapirla, l'ha persino stordita con un liquido soporifero per trascinarla via. Per un anno le ha reso la vita impossibile, mentre si accumulavano le denunce che da ieri hanno reso un fidanzato respinto il primo «sorvegliato speciale» per amore. Con un provvedimento che non ha precedenti, l'innamorato deluso è stato «condannato» a firmare tre volte alla settimana in commissariato: lunedì, mercoledì e venerdì, alle 8 di sera, dovrà presentarsi alla polizia che lo ha riconosciuto «socialmente pericoloso». I sentimenti non c'entrano. Quel giovanotto che non sa rassegnarsi va tenuto sotto stretto controllo. Lui, lo spasimante, si difende: «E' tutta una montatura della famiglia». Lei, l'ex fidanzata, ringrazia chi lo ha punito: «Ora sono finalmente libera». La storia comincia due anni fa ad Acerra, un paesone a Nord di Napoli. Giuseppe Basile, 24 anni, operaio, conosce G. F., una studentessa di 17 anni. La ragazza, figlia di un impiegato e di una casalinga, appartiene ad un tranquillo ambiente borghese. Il ragazzo ha invece una parentela che scotta: è il nipote di un pentito della camorra, Luigi Basile. Ma vince l'amore, Giuseppe e G. si mettono insieme. Il fidanzamento, però, dura poco. Dopo tre mesi lei cambia idea: non vuole più saperne. Restituisce la parola e i regali, e rompe ogni rapporto con il suo ex. La storia d'amore finisce e comincia la persecuzione. Sì, perché il giovane operaio non ha alcuna intenzione di farsi da parte. Torna subito alla carica: implora altri incontri, la segue per le vie del paese, l'affronta mentre è con le amiche. G. se lo ritrova davanti dappertutto e per un po' sopporta. Ma quando lui perde la testa e ricorre alla violenza, le cose cambiano. In commissariato cominciano ad accumularsi le denunce dei genitori della studentessa e dalla polizia fioccano i rapporti alla magistratura. Una volta, Giuseppe l'aspetta sotto casa e lei giura che impugnava una pistola; un'altra, l'affronta per la strada e le spruzza in faccia un liquido che la stordisce per portarla via in auto: la salva il padre; un'altra ancora, la minaccia e le impone di «fare pace». Insomma, un inferno. Troppo poco per far scattare l'arresto, troppo per una ragazzina che si sente prigioniera. L'idea che do¬ vrebbe calmare i bollori di Giuseppe, viene alla dirigente del commissariato di Acerra, il vicequestore Rachele Schettini. D'intesa con il magistrato della procura circondariale di Napoli, decide di applicare una misura cautelare prevista dal nuovo Codice penale. L'operaio viene sottoposto al trattamento riservato a pericolosi pregiudicati: la firma del registro tre volte la settimana. «Il provvedimento arriva dopo decine di denunce, dopo reati accertati ma non sufficienti ad aprire le porte del carcere spiega la dottoressa Schettini -. Abbiamo trovato così, tra le maglie di un Codice estremamente garantista, la norma che ci con¬ sente di agire, di esercitare una pressione psicologica che dovrebbe ridurre il giovane a più miti consigli. La verità è che c'è chi crede di fare il camorrista anche quando corteggia una donna. La studentessa non poteva quasi più uscire di casa, e adesso ci ha ringraziati». E lui, il «sorvegliato speciale»? Madre vedova, sette fratelli, ora veste i panni del bravo ragazzo: «Sono tutte invenzioni. Sono i genitori di lei che ci hanno messo i bastoni tra le ruote, perché dicono che non sono di buona famiglia. Ma lei, se potesse, tornerebbe subito con me...». Mariella Cirillo Giuseppe Basile, 24 anni, è il primo sorvegliato speciale per amore d'Italia. Da mesi perseguitava con minacce l'ex fidanzata

Persone citate: Giuseppe Basile, Luigi Basile, Mariella Cirillo, Rachele Schettini

Luoghi citati: Acerra, Italia, Napoli