Kabul si sveglia sotto assedio

Il Papa: troppo dure le sanzioni all'Iraq Appello alla comunità internazionale Il Papa: troppo dure le sanzioni all'Iraq Delegazione vaticana a Baghdad «Una triste situazione per il popolo» CITTA' DEL VATICANO. «Misure appropriate per mettere realmente fine alla triste situazione in cui si dibatte il popolo iracheno», sono state chieste ieri da Giovanni Paolo II che la settimana scorsa aveva inviato a Baghdad una sua «missione umanitaria». L'arcivescovo Aloisio Wagner, che la guidava, ha riferito che a causa dell'embargo decretato dall'Onu in Iraq mancano addirittura le medicine e gli alimenti per la prima infanzia, e papa Wojtyla si è convinto a lanciare un appello ai «responsabili della vita internazionale». L'inviato papale si era pronunciato a favore di un graduale alleggerimento delle sanzioni ma il Pontefice sembra andare oltre. «Nei giorni scorsi - ha detto il Papa al termine udienza generale di ieri - si è recata in Iraq una delegazione pontificia, guidata da mons. Aloisio Wagner, vice presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, con lo scopo di partecipare ai tanto amati fratelli e sorelle iracheni l'espressione della mia solidarietà e del mio affetto». «Le popolazioni dell'Iraq e, in particolare, quelle comunità cristiane, hanno potuto esprimere - ha continuato Wojtyla la loro viva gratitudine per tutti coloro, persone e istituzioni, che stanno generosamente prodigandosi per alleviare le loro sofferenze, ma hanno anche implorato che sia messo fine al più presto alle condizioni che ne sono causa. «In questa settimana santa, che ci ricorda la Pasqua del Signore - ha concluso - chiediamo a Cristo di illuminare tutti i responsabili della vita internazionale, affinché adottino appropriate misure per mettere realmente fine alla triste situazione in cui si dibatte il popolo iracheno». Al suo rientro da Baghdad l'inviato papale aveva parlato di gratitudine delle autorità verso il Pontefice «per le sue parole a favore del popolo iracheno, della giustizia e della pace, e per la posizione tenuta dalla Chiesa» durante la crisi del Golfo, ed aveva annunciato che la Santa Sede continuerà negli aiuti umanitari all'Iraq «sperando di mandare nel Paese almeno le cose necessarie per i bambini, e soprattutto i prodotti farmaceutici». Intanto, Usa, Gran Bretagna e Francia hanno diretto un nuovo, severo monito al regime di Saddam Hussein, invitandolo a ritirare i missili terra-aria installati ultimamente oltre il 36° parallelo, nel Kurdistan. Secondo fonti diplomatiche, l'ambasciatore iracheno all'Onu al Anbari è stato avvertito che se vi saranno interferenze coi voli di ricognizione alleati intesi a tutelare le popolazioni curde, ci saranno conseguenze anche militari. [Agi]

Persone citate: Aloisio Wagner, Giovanni Paolo Ii, Saddam Hussein, Wojtyla