«Gladio illegittima» la dc: colpo di mano di R. Int.
«Gladio illegittima» La dc: colpo di mano Contestato sì in Commissione stragi «Gladio illegittima» La dc: colpo di mano Zamberletti protesta: «Non c'eravamo Quel voto vale meno della carta igienica» ROMA. E' polemica dura fra la de e gli altri partiti per le conclusioni su «Gladio» della Commissione stragi. Assenti i parlamentari democristiani, impegnati all'Eur con il consiglio nazionale, e nonostante la richiesta avanzata in mattinata dall'onorevole Zamberletti per l'aggiornamento della seduta a oggi, la Commissione ha approvato ieri quasi all'unanimità la relazione Gualtieri (unico voto contrario, quello del msi) che esprime un giudizio di illegittimità della «Nato parallela». Zamberletti, che poche ore prima aveva presentato un documento di 19 cartelle per rivendicare la piena legittimità della struttura di «Gladio» sotto il profilo costituzionale, ha criticato seccamente l'operato della Commissione. «Il documento approvato vale meno di un rotolo di carta igienica - ha commentato - ; è il gesto protervo di ex parlamentari di cui contestiamo la legittimità, è l'espressione di ex parlamentari non ripresentati neanche dal loro partito (sono circa 20, su 40, i commissari non ripresentati o non rieletti, ndr). Si è fatto un colpo di mano e reso un pessimo servizio al Paese e alla serietà del Parlamento». A sua volta, il capogruppo de in Commissione stragi, Lucio Toth, si è dimesso dall'incarico perché «si sente delegittimato dal voto». Di diverso avviso, il relatore Libero Gualtieri, repubblicano: «C'era l'impegno fissato dall'ordine del giorno, sottoscritto dalla de, che obbligava al voto. Ho rispettato tutte le regole, c'era il numero legale: non potevo fare diversamente. Trasmettiamo al Parlamento un documento e le nuove assemblee hanno tutti gli strumenti per valutare. Ho avuto l'attestato di soddisfazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica per la nostra relazione finale. E' un fatto che dà soddisfazione. Queste nostre conclusioni rappresentano anche un sostegno ai magistrati in una fase così delicata; la possibilità di coprire le spalle, politicamente, a tutta l'attività della magistratura». Come si è detto, la votazione è stata quasi unanime (14 sì), con il solo voto contrario del missino Maceratini. I tredici emendamenti presentati dal de Pierferdmando Casini sono decaduti, in quanto nessun commissario li ha fatti propri al fine di poterli votare anche in assenza del presentatore. Per lo scudo crociato era presente, però, il senatore Nicolò Lipari, il quale, intervenendo a titolo personale, ha annunciato il suo voto a favore della relazione Gualtieri. «Vi sono scompensi verbali - ha detto - ma il documento ha una struttura condivisibile. La nobiltà dei fini non può prevaricare la necessità del rispetto delle regole che, nel caso di Gladio, sono state certamente violate». Per Zamberletti, invece, l'operazione Gladio deve essere considerata «un atto di mera esecuzione di un trattato internazionale, il Trattato Nord Atlantico del 4 aprile '49, approvato dal Parlamento con legge il 1 agosto '49». Gladio non era «estraneo al trattato Nato» ed era «segreto» perché, «come tutti sanno, esistono anche i "segreti di Stato" necessari per la difesa del Paese; un segreto che lo Stato italiano ha condiviso giustamente con altri Stati, che erano e sono i nostri alleati». [r. int.]
Persone citate: Gualtieri, Libero Gualtieri, Lucio Toth, Maceratini, Nicolò Lipari, Zamberletti
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