Argentin vuol conquistare la bella Vallona

Argentin vuol conquistare la bella Vallona L'azzurro accetta il ruolo di favorito mentre Chiappucci e Fondriest non si sbilanciano Argentin vuol conquistare la bella Vallona «Nessun dubbio: sono informa come alla vigilia della Sanremo» SPA DAL NOSTRO INVIATO Moreno Argentin ha la faccia programmatica. Meno male, può darsi che si torni a vincere. Oggi si corre la Freccia Vallona che per Argentin è un'amica generosa. Lui chiede, lei dà; a patto che il richiedente si comporti da campione: si tratta pur sempre di una signora classica. Argentin, dunque. Eccolo di ritorno dalla Costa Azzurra ove ha eletto quieto e solare domicilio. Subito attacca: «Non ho seguito la Parigi-Roubaix, nemmeno alla tivù. Ho perso molto? Non mi pare. Le cose non vanno bene, lo so. Ma siamo qui per rimediare. Intanto vi faccio coraggio: la Freccia, ve lo assicura Argentin, non avrà un Durand al traguardo». Complimenti, così si parla. E Chiappucci e Fondriest? Che cosa dicono? Calma, uno per volta. Proseguiamo con Argentin che ha già vinto due Frecce ('90, '91) e intende vincere la terza. «Ho sofferto e soffro. Il ginocchio mi ha fatto male, non è del tutto guarito, ma in corsa resisto. Non potevo rinunciare alla mia bella vallona. Ginocchio a parte, la forma è perfetta, sto come alla vigilia della Milano-Sanremo. Vi basta?». Per adesso sì. Chiappucci non ha la faccia programmatica, non l'ha mai avuta e non l'avrà mai. In compenso è morbosamente affezionato ad un'unica encomiabile idea e la elargisce. «Io non posso sapere come pedalerò se non vedo e non vivo la corsa». Giusto. Fondriest: «La Freccia Vallona mi si adatta. Bisogna vedere se io, nel caso specifico, mi adatto a lei». E che significa? «Significa che adesso, nel presente momento, mi definisco buono, ma tra qualche ora chi lo sa». Viva l'ottimismo. Se vi può interessare l'opinione di un signore come Bernard Hinault, eccovela: «Non consu- matevi le scarpe per andare alla ricerca del favorito. Ce n'è uno solo, Argentin. Domenica vincerà anche e per la quinta volta, eguagliando Merckx, la LiegiBastogne-Liegi». E gli altri, davvero tutti battuti? Mah. Una cosa è certa. Argentin sa guidare, comandare una corsa. Sa prendere l'iniziativa. Rammentiamolo: sparito lui, il Giro delle Fiandre non è più esistito. Anche ima illustrissima classica privata di un Cesare che la indirizzi, può partorire Durand e Duclos-Lassalle. Sono ve¬ ri campioni i Van Hooydonck, i Museeuw, i Maassen, i Capiot? Dall'inizio della stagione a oggi, nessuno di essi ha espresso più fantasia di un fagiolo. Due sono gli indubitabili campioni italiani. Uno è qui. L'altro arriverà per la Liegi-Bastogne-Liegi. Hanno rinunciato alla Freccia Duclos-Lassalle, Ludwig, LeMond e i sopraccitati Van Hooydonck, Capiot e Museeuw. Ve ne importa? A noi, no. A contrastare il temuto reparto italiano si fanno avanti Bernard (da seguire, pericoloso e bravo), Mottet, Leblanc, Delgado, Theunisse, Roocks, Alcala e Breukink. Qui ci fermiamo. I chilometri della cinquantaseiesima Freccia Vallona sono 204. Il punto scoglio è rappresentato dal muro o rampa di Huy da scalare quattro volte e lì, per Argentin e per Chiappucci, per Fondriest e per Cassani, è posto il traguardo. Gianni Ranieri Argentin ha vinto le due ultime edizioni della Freccia nel '90 e'91

Luoghi citati: Milano, Parigi, Sanremo