Toro per il golpe sul Real del mito

Toro per il golpe sul Real del mito Toro per il golpe sul Real del mito TORINO. Novanta minuti del Toro contro i «90 anos de gloria» del Real. A livello europeo la sfida di stasera è questa, non c'è dubbio. La gloria granata è cosa nostra, italianissima. E' anche tragedia. Lo hanno ricordato a Ramon Mendoza. Andrà di persona, o manderà qualche dirigente, a portare fiori stamane sotto il muraglione di Sùperga. I novanta anni di gloria il Real Madrid li ha compiuti il 6 marzo scorso, nel '902 la fondazione del club. Per tre minuti, dal 57' all'ora di gioco,'il gol di Casagrande ha fatto vacillare il mito al Bernabeu. Ma subito Hagi e Hierro hanno imposto il carisma. Stasera il Toro, prese le misure dell'avversario, tenta il golpe con l'appoggio di uno stadio tutto granata. L'impresa non è agevole ma possibile. La gente vada al Delle Alpi con molta fiducia ma senza ridicole certezze. Ammonisce Vaiolano, l'argentino campione del mondo a Torino per una tv madrilena: «Il Real non sarà al massimo, ma è in testa al campionato con due punti su un Barcellona che può vincere la Coppa Campioni...». E capitan Chendo: «Vero, Butragueiio non è più ai livelli passati. Ma gioca di punta, fuori ruolo, per l'assenza di Sanchez. Valutatelo per le invenzioni. Se ne piazza una, ima sola, è fatta». Aggiungiamo, ai pericoli, i cross di Michel, le traiettorie di Hagi, i tiri da fuori e i colpi di testa di Hierro. Punti di forza di un blocco che - attenzione - ha perso spocchia e trovato modestia. Il Real intanto sta recuperando gli acciaccati Chendo e Sanctus (test decisivo a mezzogiorno sui prati di Villa Sassi), partners abituali del brasiliano Rocha, splendido cardine difensivo. . Se l'ultima linea madridista è al completo, passare non sarà facile. Per riuscirci, il Toro dovrà sfondare sulle fasce come è riuscito nell'andata a Policano: ma oggi Rambo sarà in tribuna, squalificato, e l'assenza del suo slancio peserà. Pur se Mondonico ha soluzioni alternative, per offendere sull'out, sinistro mancherà qualcosa. |) Il tecnico granata .tenta di confondere le idee! a Beenhakker che ha parlato ieri di un Toro «senza alternative di gioco». Chendo non dovrebbe ritrovare Martin Vazquez ma confrontarsi con Lentini, Rafa andrà a saggiare Lasa giovane difensore sinistro che sta bruciando le tappe cacciando in panchina Villaroya. Solo Bruno (su Butragueiio), Cravero a Casagrande si ripeteranno nei compiti di Madrid. Ci proverà Mussi a frenare Michel, Venturin potrebbe occuparsi di Hagi. Sarà importantissima, basilare, per centrocampisti e difensori granata la rapidità dell'affondo. Del cambio di campo. Avrà più chances di arrivare al tiro chi partirà da lontano. Borsano, intanto, ha procurato agli ospiti ima vigilia tranquilla. Stop alle polemiche, assistenza accurata. Con la regia di Lorenzo Delli Santi distaccato ai fianchi del Real a lavorare in silenzio, senza apparire ma toccando i tasti giusti. Ramon Mendoza ammansito e stupito persino dai garbati controlli della forza pubblica: «Ma non era necessario, Torino è città amabilissima». Il presidente madrileno ha ri¬ trovato la parola, per cercare simpatie. Al punto di smentire sue frasi precedenti: «Non sono venuto a Torino a cercare l'Avvocato, mi avrebbe fatto piacere incontrarlo ma l'interlocutore è Borsano stavolta». Cosa vi direte? «Un saluto, poi un abbraccio. Fra uomini basta così, non è vero...». E sulla città: «Bella, e un clima ottimo». Tutto bene? «Solo il letto un po' duro, ho una vertebra che mi fa disperare». Più importante la vertebra sua o quella di Sanctus? «Contano tutte e due». Presidente, quale premio alla squadra se va avanti? «Già stabilito, è la partita di finale». L'attore di sempre, anche quando diceva del match: «Bello o brutto non lo so, il calcio mi sorprende sempre. Combattuto, certamente. Normale. Lotta in campo e attorno pace, così deve essere. Sei anni fa, nel vecchio stadio, contro la Juve passammo ai rigori». Intanto, ai bordi del campo di Venaria, guardava i rigoristi Michel, Hagi, Butragueiio e Rocha allenarsi dal dischetto. Dicono che Mendoza sappia leggere nel futuro. Borsano non ci sta, non conta su Scifo, Martin Vazquez, Cravero, Armoni e Casagrande, uomini da dischetto. Il golpe deve consumarsi nei 90'. Anche per non soffrire troppo. Il cuore, soprattutto se granata, merita rispetto. Bruno Perucca SAMPDORIA Risultati utili: Basta un pareggio 95 % GENOA Risultati utili: Deve vincere con 2 gol di scarto (o 4-3) 10 % TORINO Risultati utili: Deve vincere 1-0 o con 2 gol di scarto 50 %

Luoghi citati: Lentini, Madrid, Rafa, Torino, Venaria