Niente sesso siamo estetiste

Niente sesso, siamo estetiste Protesta contro gli annunci equivoci fatti dalle prostitute Niente sesso, siamo estetiste «Costrette a mettere cartelli: qui non si eseguono massaggi erotici» Milano, al congresso nel mirino anche imbonitori tv e terapisti improvvisati MILANO. Niente sesso, siamo estetiste. Costrette a provare per una volta sulla propria pelle gli spiacevoli effetti della pubblicità truffaldina, estetiste e massaggiatrici si son date convegno a Milano, al grido di «basta con gli equivoci». Messaggio caduto nel vuoto, per la verità. Quarantamila «operatrici», tremila inviti partiti, quarante persone in sala. La metà giornalisti in cerca di storielle piccanti. A differenza dell'altra, spiega con tristezza la relatrice Rita Comanducci, la «nostra è una professione giovane, poco organizzata». In compenso, battagliera. «Siamo stufe di essere confuse col mondo della prostituzione». «Siamo arrivate al punto di esporre davanti ai nostri centri cartelli con la scritta non si fanno massaggi erotici». «Quando facciamo un annuncio per richiedere del personale, arrivano soltanto ragazze vestite come suore e accompagnate dalle madri per controllare, oppure signorine in minigonna e borchie dappertutto, con aspirazioni evidentemente diverse». «Alle presentazioni, non dico mai: faccio l'estetista. Chissà cosa pensano. La casalinga, piuttosto». Gli interventi si sono susseguiti in questo tono, messaggi e massaggi. Alternati a buoni consigli. Il principale. Se avete mal di schiena, non cercate nelle rubriche di annunci del giornale la soluzione. Non telefonate a nomi sospetti (Moira, Samantha), non soffermatevi a contrattare un «body rush» russo, uno shiatsu hawaiano e, peggio di tutto, un classic, che prevede l'impiego di due spécialiste e può costare oltre mezzo milione. Cercate sulle Pagine Gialle. «La nostra è diventata una professione di frontiera», sospira una signora udinese, gravata dal peso degli equivoci e da un'incredibile chioma a tre piani, color canarino. Non bastavano le finte massaggiatrici. Ora ci si son messi tutti a far loro concorrenza. L'elenco redatto da Rita Giacomello, «estetista laureata in medicina», è impressionante. Pizzaioli cinesi che s'improvvisano esperti di agopuntura. Medici della mutua che praticano, a pagamento s'intende, la terribile lipoaspirazione ai poveri pazienti Ussl («Una cosa assurda, ne son morti fin pochi» garantisce la signora Giacomello). Ex fioristi che hanno aperto negozi di erboristeria «per la pelle». Imbo- nitori televisivi. Soprattutto loro, dalla Wanna Marchi delle creme scioglipancia per signore «flazzide», alla Lambert ucci. «Gente che va in televisione perché ha la tessera o l'amicizia affettuosa col tal dirigente, e sforna consigli allucinanti e co- mici», testimonia Angela Morelli. «Intrugli da mago Merlino, a base di bucce di kiwi, lingue di serpenti e altro», confermano le vere professioniste. Un quadro di galoppante deregulation al quale si oppone da anni la proposta di un albo professionale. Ma come si dice «la classe politica è insensibile al problema». Perfino l'ex ministro 110 all'ora, Ferri, invitato, ha mandato soltanto una cassetta registrata. Che fare? E' una questione di principio. Infatti, c'entrano i soldi. I bilanci sono in crisi, il consumo è calato del 12 per cento (8 mila miliardi l'anno) e alcune aziende «rischiano di finire su una strada», come ha detto un relatore sollevando qualche imbarazzo. Tra l'altro, le italiane non spendono molto per la bellezza, al contrario di quanto si pensi. Sono soltanto seste in Europa nel consumo di profumi (dopo francesi, spagnole, belghe, tedesche e danesi) e quinte nei rossetti e creme idratanti. Primeggiano invece nella tintura dei capelli, con olandesi e irlandesi. Meno male che gli italiani scalano le classifiche di prodotti per la pelle e dopobarba in un testa a testa coi tedeschi. E' maschio il futuro dell'estetica? «A Milano i clienti uomini sono addirittura in leggera prevalenza», dice la signora Morelli. Quanto al problema della «confusione», l'unico risultato finora ottenuto è stato di costringere un quotidiano a pubblicare gli annunci ammiccanti sotto un altro titolo. Prima «Chiromanzia» e poi «Hostess». In attesa della rivolta di maghe e accompagnatrici turistiche. [c. mal.] AWSSAGG» I rr>a Qsemin "AL /"'•(IT 20MC' ~ Alcuni annunci ambigui pubblicati su un diffuso quotidiano

Persone citate: Angela Morelli, Giacomello, Lambert, Morelli, Rita Comanducci, Rita Giacomello

Luoghi citati: Europa, Milano