Il cuore di Chicago ancora sott'acqua di R. Cri.

Il cuore di Chicago ancora sott'acqua Il cuore di Chicago ancora sott'acqua City paralizzata, non si riesce ad arginare il fiume CHICAGO. Caos a Chicago invasa dalle acque: per il secondo giorno consecutivo la metropoli sul Lago Michigan è rimasta bloccata dal maxiallagamento che l'altro ieri ha riversato tonnellate di melma nel «Loop», il celebre centro commerciale, gettando nel panico milioni di impiegati arrivati in ufficio per un normale giorno di lavoro e provocando danni per centinaia di miliardi. In panne da 48 ore la Borsa merci, con catastrofici effetti a catena sui mercati finanziari, chiusa la «Chicago Board of Trade», con perdite anche ieri sull'ordine di miliardi di dollari. Ferma la metropolitana per timore di un'alluvione delle gallerie, bloccati gli ascensori dei famosissimi grattacieli: per sgomberare 12 mila lavoratori dai centonovanta piani della «Sears Tower», la più alta del mondo, decine di squadre di vigili del fuoco e pattuglie di polizia hanno lavorato per ore, anche di notte alla luce delle fotoelettriche. Nel pomeriggio, temendo il disastro, la società elettrica Commonwealth Edison ha staccato la spina fino a nuovo ordine, provocando un black-out senza precedenti nell'intera città. Semafori in tilt, traffico impazzito, scene di panico si sono così ripetute in ogni strada, in ogni quartiere, anche alla periferia della città. «Ci vorranno giorni, se non settimane, per rimettere tutto a posto com'era prima», ha dichiarato ieri pomeriggio il governatore dello Stato dell'Illinois. Porte sbarrate anche nei negozi e nei grandi magazzini: Marshall Field's, il maggiore del centro, è rimasto chiuso con gli addetti alle pulizie in lotta con melma, fango e qualche pesce. Ore di angoscia da Carson Piriès: «L'acqua - ha dichiarato un portavoce - continua a salire e noi non sappiamo più come fare a fermarla». Le gigantesche idrovore im¬ mediatamente azionate, infatti, non riescono a smaltire tutta l'acqua. E a tarda notte è cominciata la caccia alle streghe: «Ai lavori pubblici sapevano che nel sistema di tunnel sotterraneo si sarebbe aperta una falla: non capiamo perché non si sia fatto niente prima che la situazione diventasse ingovernabile», ha ammesso in un'infuocata conferenza stampa il sindaco della città, Richard Daley. Che poi ha aggiunto, pure lui sconsolato: «Vi prometto che farò di tutto per punire i colpevoli di questa sciagura». Un gruppo di operai lavorava intanto febbrilmente per tappare l'enorme buco da cui, a torrenti, si sono riversate sulla città le acque del Chicago River. Ma finora ogni tentativo è stato vano. Un portavoce del municipio ha indicato che non è la prima volta. Nella rete di tunnel costruiti nel secolo scorso per spostare la posta e il carbone tra gli edifici del centro di Chicago già in altri casi è entrata acqua: mai però con l'inaudita violenza di questi due giorni. Sul banco degli imputati dovrebbe finire anche la Great Lakes Dock, una ditta di costruzioni i cui operai per errore avrebbero contribuito ad aprire la falla. Unici soddisfatti: i contribuenti. Negli Stati Uniti stanno infatti per scadere i termini per la presentazione della denuncia dei redditi, ma grazie alla gigantesca alluvione a Chicago alcuni potranno pagare le tasse in ritardo senza incorrere nelle sanzioni suppletive: le acque hanno infatti fermato i lavori dei tremila ragionieri della «Arthur Andersen», la società di consulenza che ha il suo quartier generale proprio nel «Loop», e il fisco americano - informa un comunicato dell'azienda - ha deciso che ne terrà conto quando dovrà fare i conti con i contribuenti. [r. cri.]

Persone citate: Arthur Andersen, Carson Piriès, Chicago River, Marshall Field's, Richard Daley, Sears, Tower

Luoghi citati: Chicago, Illinois, Michigan, Stati Uniti