Nasce l'orologio targato Torino

Nasce l'orologio targato Torino Uno specialista ha progettato modelli di lusso che saranno fabbricati in Svizzera Nasce l'orologio targato Torino L'Italia terza nel mondo per le importazioni In aumento il giro d'affari, ora a550 miliardi Sowind e Windrose sono marchi di orologi che entreranno tra pochi giorni nel mercato a fianco di famosissimi e collaudatissimi compagni di polso. Augurare buona fortuna a questi neonati sembra un gesto obbligatorio visto che sono orologi targati Torino. Nel senso che il progetto, dalla cassa al quadrante, dai congegni al cinturino, è stato elaborato in corso Matteotti, 29. Sotto la supervisione di uno che di orologi si intende. Luigi Macaluso, presidente della Tradema, società che commercializza in Italia Breitling, Hamilton e Girard-Perregaux (57 miliardi di fatturato nel 1991, l'I 1,6 per cento in più rispetto l'anno precedente). Dieci anni di attività tesa in particolare allo studio degli andamenti di mercato a scoprire i gusti di una clientela i cui umori variano da Paese a Paese. Se Macaluso parla a ruota libera, se ne scoprono di cose curiose attorno a questo piccolo oggetto, l'unica civetteria che il maschio esibisce a corollario del proprio abbigliamento. Intanto l'utente italiano ha gusti raffina¬ ti e non si accontenta di un orologio qualsiasi: target alto suggeriscono gli esperti. E, guarda caso, l'Italia è il terzo Paese al mondo importatore di orologi dopo Hong Kong e gli Stati Uniti. Con una differenza: l'Italia nel 1991 ha con la Germania (quarto posto) incrementato le importazioni del 12 per cento mentre i Paesi di testa hanno segnato una flessione. Dal 1988 al 1991 l'importazione è passata da 400 a 550 miliardi: il dieci per cento circa del mercato mondiale. In Italia si è sviluppato, inoltre, come dimostrano le aste e il gran numero di negozi specializzati, un intenso mercato di collezionismo che cammina su due fronti: la caccia al modello antico o comunque vecchio, l'accaparramento del pezzo a tiratura limitata, tecnicamente complesso destinato ad autentici intenditori. L'analisi di un mercato che non conosce crisi e la profonda conoscenza delle tendenze del pubblico hanno indotto Luigi Macaluso e il suo socio Francesco Mantuano a tentare una scommessa ad ampio raggio: produrre una serie di orologi da commercializzare in Italia, Giappone e Stati Uniti. Un orologio «torinese» alla conquista delle vetrine che contano nel mondo, dunque. Spiega Macaluso: «Il progetto è nostro ma la fabbricazione avverrà ovviamente in Svizzera, in quella particolare culla che è Le Brassus. Ci serviremo, a garanzia del prodotto, dell'azienda che porta il nome del fondatore dell'orologeria elvetica, Daniel Jeanrichard». Sowind uscirà sotto le ah protettrici della nuova società Academy che in un anno ha messo a punto la serie «torinese»: una ventina di versioni a prezzo variabile da 2 a 10 milioni. Dice Macaluso: «Abbiamo puntato su una fascia medio alta e su prodotti eleganti. Il test si farà in Italia per la semplice ragione che se va bene qui possiamo andare avanti tranquilli perché gli italiani anticipano gusto e moda di un paio d'anni». Windrose è destinato ad un cliente al quale piace un buon orologio, robusto, sportivo (prezzi da 800 mila lire a 4 milioni). Non poteva mancare anche una serie limitata a 66 esemplari: il Carré, primo cronografo meccanico rettangolare ed impermeabile ad essere costruito al mondo. Una bella impresa, tutta torinese. Anche rischiosa ma Luigi Macaluso da ex campione di rally il rischio lo conosce da vicino. Pier Paolo Benedetto Solo Hong Kong e Stati Uniti importano più orologi di noi

Persone citate: Daniel Jeanrichard, Francesco Mantuano, Girard-perregaux, Luigi Macaluso, Macaluso, Pier Paolo Benedetto