Corsa a ostacoli per 200 miliardi

Corsa a ostacoli per 200 miliardi Prolungamento della Torino-Ceres: oggi la giunta, giovedì la commissione Corsa a ostacoli per 200 miliardi // Comune deve presentare il progetto entro il 20 maggio Il pds critica la Satti, nella de ancora divisioni Oggi la giunta si occupa del prolungamento della Torino-Ceres. Gli assessori Lerro (psi) e Galasso (de) riferiranno ai colleghi gli sviluppi di una vicenda che suscita tensioni dentro e fuori la maggioranza. Ma l'approdo più atteso è la commissione Lavori pubblici, già convocata per giovedì: in quella sede si confronteranno i rappresentanti dei partiti e i dirigenti della Satti, la società che ha realizzato il progetto del tunnel dalla stazione Dora a Porta Nuova, attraverso Porta Palazzo e piazza Castello. Nei giorni scorsi la Satti ha affidato alla Sotecni l'incarico di perfezionare il disegno originario, arricchendolo degli elementi per accedere ai fondi della legge sul trasporto pubblico: gli ottimisti parlano di 200 miliardi, i pessimisti della metà. Il Comune ha tempo fino al 20 maggio per presentare il progetto, accompagnato da uno studio sulla compatibilità tra il tracciato previsto e il futuro piano dei trasporti. In caso contrario, addio finanziamenti. Lo scontro è innanzi tutto sul metodo seguito fin qui: «La Satti è andata avanti per conto suo, senza alcun input dell'amministrazione - ha sostenuto in Consiglio il capogruppo pds Carpanini -. Del prolungamento abbiamo parlato una volta, nel luglio scorso. Poi il silenzio. Perché si vuole espropriare il Consiglio delle sue prerogative?». Gli ha fatto eco il collega di partito Marcello Vindigni, appena dimessosi da vicepresidente della commissione: «L'argomento non si è mai discusso, gli assessori hanno mantenuto un atteggiamento dilatorio». Galasso: «Sempre stato disponibile». Di fatto, né Consiglio né commissione hanno fornito risposte: «Abbiamo proceduto in base a una delibera del luglio '91, se poi la giunta vuole buttare nel cestino il nostro lavoro lo faccia pure» afferma il presidente Satti Pappacoda (pri). Aggiunge: «Però ce lo dicano subito». Di questo parlerà la giunta, decidendo se il treno dovrà effettivamente infilarsi nel tunnel a Dora e percorrerlo fino a Porta Nuova o privilegiare un traccia- to alternativo. «Oppure fermarsi a Porta Palazzo» precisa il capogruppo de Porcellana. Il quale, anche ieri, non ha nascosto le sue perplessità: «Tutti fanno riferimento alla delibera di luglio. Ma i documenti vanno letti bene. La parte deliberativa parlava della linea 1 di metropolitana, solo nella premessa si suggeriva la possibilità di prolungare la Torino-Ceres. Subordinando questa scelta al piano dei trasporti. Finora, invece, abbiamo lavorato al buio, e questo non è un buon modo per spendere i nostri soldi». Di tutt'altra opinione Lerro e Galasso: «Se non avessimo preparato il progetto, avremmo una sola scelta: rinunciare ai finanziamenti. Perdendo un'altra occasione per la città». Sull'argomento Porcellana ha riunito il gruppo de e prima ancora, sabato scorso, si era incontrato con i segretari Bruno e Zanetta e il vicesindaco Pizzetti. Risultato? Cautela in Consiglio, per non creare un incidente politico. In attesa che la giunta decida e i disegni finiscano sul tavolo della commissione. (g. pav.] Faccia a faccia tra il capogruppo de Giovanni Porcellana e quello del pds Domenico Carpanini (sotto). A fianco gli assessori Lerro e Galasso